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La casta rilancia: tetto stipendi per tutti i manager dello Stato

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Èil principio che Pdl, Pd e Terzo polo si preparano a far diventare legge. Al più presto. Per estendere la norma del decreto «Salva Italia» sul tetto agli stipendi nella Pubblica amministrazione a tutti coloro che oggi sono esclusi. Proprio tutti. Dai presidenti delle Authority, ai dirigenti delle grandi municipalizzate, passando per magistrati, avvocati dello Stato, militari e diplomatici. I tecnici del ministero della Pubblica amministrazione sono al lavoro per mettere a punto il testo definitivo del dpcm che darà il via al primo taglio alle retribuzioni dei «super-manager» pubblici, previsto dal decreto «Salva Italia». Probabilmente senza variazioni di sostanza, ma con qualche piccolo aggiustamento, per tenere conto delle indicazioni espresse nei pareri delle Camere. Il testo sarà poi esaminato dal premier Mario Monti e dopo la sua firma gli stipendi più alti di 300 mila euro saranno tagliati. Subito. Per ora il tetto retributivo riguarda però solo le pubbliche amministrazioni statali. Un limite che va corretto, secondo i parlamentari di Pdl, Pd e Terzo polo. Che si fanno promotori di un altro giro di vite. E, con una proposta di legge bipartisan (firmata da Bressa e Zaccaria per il Pd, Brunetta e Calderisi per il Pdl, Lanzillotta dell'Api e Tassone dell'Udc) rilanciano l'austerity ai vertici della P.a., estendendola a tutti gli «stipendiati» dallo Stato. I deputati avrebbero voluto inserire la norma del dl Semplificazioni, ma non era possibile. E così adesso chiedono che la loro legge sia approvata in tempi rapidi, con una corsia preferenziale, in sede legislativa. Il testo è lungo appena una paginetta. Ma fissa un limite invalicabile di circa 300 mila euro (lo stipendio del primo presidente della Corte di Cassazione) per manager delle Autorità indipendenti e del Servizio sanitarionazionale , Camere di commercio, Forze di polizia e magistrati. E anche dirigenti degli enti locali, (si impone alle Regioni di adeguarsi). Mentre per chi abbia un secondo incarico, si stabilisce che possa aggiungere al suo stipendio solo una percentuale tra il 20 e il 30% del retribuzione prevista. «Un'iniziativa apprezzabile, il governo valuterà la proposta parlamentare», commenta il ministro Filippo Patroni Griffi, che non ha ancora letto il testo, ma che solo una settimana fa assicurava che il governo «andrà fino in fondo» nella stretta ai «super-stipendi».

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