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Dopo gli scontri torna la calma in Val di Susa

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Mala Valle che ieri ha vissuto il «quinto giorno di mobilitazione permanente», per usare le parole degli attivisti, è una Valle silenziosa, che guarda al futuro con tanta apprensione. Dopo quasi una settimana di blocchi stradali, cariche, idranti, lacrimogeni, feriti e denunciati, i No Tav ragionano sulle prossime mosse. In serata si riuniscono a Bussoleno, per una nuova assemblea popolare mentre le pattuglie della polizia perlustrano (e lo hanno fatto per tutto il giorno) l'autostrada del Frejus per scongiurare colpi dei mano. Le brutte notizie poi, anche se largamente previste, arrivano da Roma, dal tavolo straordinario convocato da Mario Monti, dai politici che insistono sulla necessità dell'opera.

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