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"A Roma i soldi per il Giubileo 2025"

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno

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Dopo il no del governo alla candidatura di Roma alle Olimpiadi 2020, il sindaco Alemanno ha scritto una lettera al presidente del Consiglio Monti dove indica i quattro punti indispensabili per il rilancio della Capitale e, con essa, dell'Italia. Aver rinunciato al sogno olimpico significa aver bloccato centinaia di milioni di investimenti. Adesso, chiede Alemanno, il governo indichi quale via intraprendere per la ripresa. Ecco la bozza della missiva del Campidoglio a Palazzo Chigi. Signor Presidente, l'inattesa decisione del Consiglio dei Ministri di non appoggiare finanziariamente la candidatura di Roma Capitale a sede dei XXXII Giochi Olimpici e dei XVI Giochi Paralimpici del 2020 ci costringe a modificare profondamente le prospettive di sviluppo della nostra città. Il nostro progetto, che Lei in più occasioni ha giudicato in termini molto positivi, avrebbe messo in moto nella Capitale ben 9,8 miliardi di finanziamenti, di cui 4,300 miliardi di investimenti pubblici e ben 5,5 miliardi di investimenti privati. Gran parte di queste risorse - quasi 9 miliardi - sarebbero servite, non per gli impianti sportivi e gli eventi olimpici, ma per completare la dotazione infrastrutturale della nostra Città che, da decenni, cerca di risolvere numerosi nodi urbanistici connessi al problema della mobilità. La cancellazione di questo potente volano economico lascia quindi sul tappeto due grandi problemi. Il primo è quello di far convivere la vita quotidiana di una grande metropoli con il ruolo di Capitale della Repubblica, ruolo che comporta tutte le funzioni e costi connessi a questo status istituzionale. Il secondo problema è quello di dover comunque affrontare una scadenza epocale che non può essere né rinviata, né revocata: quella del Giubileo del 2025. Sia la vita quotidiana di una città di quasi tre milioni di abitanti che l'approssimarsi di un anno eccezionale - e ben più impegnativo di un'Olimpiade - come quello del Giubileo, non possono essere affrontati da Roma con un aeroporto intercontinentale chiaramente sottodimensionato e con una mobilità interna ancora troppo dipendente dal trasporto su gomma, con problemi irrisolti nel rapporto tra le periferie e il più grande Centro storico del mondo, riconosciuto come patrimonio dell'Unesco, con servizi pubblici locali che stanno affrontando, dopo decenni di ritardi, la sfida della competitività e della qualità sul mercato nazionale. È evidente che tutti questi ragionamenti possono cozzare con l'attuale congiuntura economica, che porta con sé un restringimento delle risorse finanziarie disponibili. Ma è altrettanto evidente che investire sulle grandi metropoli è uno degli asset strategici irrinunciabili per uscire dalla crisi e dalla recessione. Milano in questo momento è sede di importanti investimenti legati al progetto dell'Expo 2015. Roma deve essere considerata, anche in relazione a queste scadenze, un potente volano per aumentare i flussi turistici nel nostro Paese. Non a caso nel 2011, anche in presenza dell'attuale crisi economica, Roma ha superato tutti i record in termini di ingressi e presenze turistiche. Per questi motivi Le chiedo di organizzare un incontro di natura programmatica tra la nostra Amministrazione e il Governo che ci permetta di affrontare i seguenti punti: 1)Verifica delle politiche fin qui compiute dalla nostra Amministrazione in termini di razionalizzazione della spesa e di eliminazione degli sprechi. Già dal 2008 infatti la nostra Amministrazione, d'intesa con il Governo, ha scelto la via di una gestione commissariale per affrontare il debito pregresso di 12,450 miliardi e si è imposta rigidi vincoli di bilancio. Oggi, in vista della presentazione del Bilancio 2012, siamo pronti ad allinearci con quella che è la strategia di risanamento che Lei sta applicando a livello nazionale. Permangono però due problemi che Roma deve affrontare come tutti gli altri comuni italiani: la revisione del patto di stabilità interna, che rischia di paralizzare tutti gli investimenti sul territorio, e la drastica contrazione dei trasferimenti statali e regionali sul trasporto pubblico locale, che a Roma comporta un taglio, insostenibile, di circa il 43%. 2) Rapida approvazione del secondo Decreto legislativo di Roma Capitale, attualmente in discussione nella Commissione bicamerale sul Federalismo fiscale del Parlamento. Questo decreto deve contenere norme efficaci per garantire lo snellimento delle procedure, il rafforzamento della governance della nostra Capitale e il riconoscimento dei costi e delle necessità patrimoniali connesse allo status di Capitale della Repubblica. 3) Aggiornamento del Piano Strategico di Sviluppo di Roma Capitale che è stato già approvato lo scorso anno dalla Giunta capitolina in relazione alle Olimpiadi 2020 e che deve essere oggi aggiornato in vista del Giubileo del 2025. All'interno di questo piano ci sono molti progetti in grado, se supportati adeguatamente, di essere finanziati in sede europea e di raccogliere forti investimenti privati in project financing. Spiccano tra questi progetti quelli della costruzione dello scalo aeroportuale intercontinentale di Fiumicino 2, su cui abbiamo aperto insieme alla Regione Lazio un tavolo con il ministro Passera, e il completamento della rete delle metropolitane, in cui attraverso il Cipe bisogna trovare un giusto equilibrio tra investimenti pubblici e project financing. Ricordo che Roma è stata la prima città italiana a utilizzare questo strumento per il prolungamento della linea B da Rebibbia a Casal Monastero. 4) Riconoscimento del Secondo Polo Turistico di Roma (Progetto compreso nel Piano Strategico di Sviluppo) come Distretto turistico balneare, da inserire nelle strategie di promozione internazionale del turismo italiano ai sensi della legge 106 del 12 luglio 2011. Signor Presidente, le difficoltà incontrate sul progetto della candidatura olimpica non ci fanno dimenticare che il primo atto legislativo del Suo governo è stata l'approvazione in prima lettura del decreto legislativo su Roma Capitale e che in ogni circostanza Lei e i Suoi ministri hanno manifestato rispetto e attenzione per il ruolo della nostra città. Per questi motivi rimaniamo in fiduciosa attesa di un Suo positivo riscontro per completare i progetti di Roma Capitale come strumento per rilanciare la forza e l'unità del nostro Paese.

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