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Troppi alibi e lamenti. Le donne in gamba arrivano dovunque

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Di tanto in tanto, come un mantra, la comunità politica femminile se la prende con i colleghi uomini perché è esclusa dalla stanza dei bottoni. Così capita che se un paio di leader politici decidono di incontrarsi per discutere di riforme, ecco che le donne del partito scattano su tutte le furie, lanciano strali e fanno appello al «sacrosanto» principio delle quote rosa. Ma è mai possibile che, mentre il Cancelliere Angela Merkel domina la scena internazionale, mentre la francese Christine Lagarde guida il Fondo Monetario internazionale e Hillary Clinton, dopo il prestigioso ruolo di Segretario di Stato, secondo le voci di Washington, potrebbe salire al vertice della Banca Mondiale, è mai possibile che noi in Italia si discuta ancora della percentuale di poltrone da assegnare alle donne? Forse il primo ministro Margaret Thatcher ha dovuto rivendicare il rispetto delle quote rosa per farsi largo all'interno di un sospettoso e all'inizio ostile partito conservatore? O per conquistare sul campo i voti necessari per entrare al N°10 di Downing Street? Troppo poche, si obietterà e non si può non essere d'accordo. Ma il cambiamento non nasce da un'imposizione ma mutando ciò che lo ostacola. E lo si può fare lottando con tutte le forze. Il film, in questi giorni sullo schermo, The Iron Lady, fa uno spaccato di quella che con molta probabilità è stata la vita privata di Margaret Thatcher. Un affresco a tratti crudo nel quale emerge il carattere di una donna decisa, determinata che in nome della passione politica, sa tener testa ai colleghi di partito al punto che alla fine quasi trasfigura il suo essere donna. «E ora andiamo a raggiungere le signore» dice dopo un vertice nel quale è l'unica figura femminile. Aveva la signora Thatcher bisogno delle quote rosa? Si tratta di donne determinatissime che si sono imposte a costo di duri sacrifici. Un aneddoto che circolava a Washington durante la presidenza Clinton racconta che Bill insieme a Hillary passando davanti a un distributore di benzina avesse detto indicando il gestore: quello era un tuo corteggiatore, se lo avessi sposato ora saresti con lui all'impianto. Ma pare che lei subito gli avesse risposto: mio caro, lui con me ora sarebbe alla Casa Bianca. Si tratta di donne che si sono imposte con la loro personalità non lagnandosi di vedersi la strada sbarrata dai colleghi uomini. C'è chi attribuisce la scarsa presenza femminile ai vertici professionali in Italia, alle carenze dello stato sociale. Questo è vero ma se in altri Paesi ci sono strutture più efficienti a sostegno della famiglia è anche perché questa è stata la conquista di una lotta condotta soprattutto dalle donne. Insomma non si possono pretendere corsie preferenziali per i vertici politici ed economici solo per il fatto di essere donne.

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