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Stato e Chiesa ricordano il Concordato: nessun accenno all'imposta

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AngeloBagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, liquida così i cronisti che gli chiedono un parere sulla questione Ici. Mentre Renato Schifani, presidente del Senato, ci tiene a sgombrare il campo dall'idea che la questione dell'imposta sugli immobili abbia in qualche modo incrinato i rapporti tra Italia e Santa Sede: «Non può essere il problema dell'Ici a mettere in discussione o ad inquinare i rapporti che ha lo Stato italiano con la Chiesa». È il primo anniversario di revisione del Concordato celebrato dal governo Monti. Il premier si presenta con una squadra di dieci ministri ad una cerimonia che ha un protocollo ben definito: prima un bilaterale tra le due delegazioni (Monti, il sottosegretario Catricalà, il ministro degli Esteri Terzi per l'Italia, Bertone, il sostituto Becciu e Dominique Mamberti, segretario vaticano dei Rapporti con gli Stati Esteri); quindi un incontro più allargato, in cui intervengono le prime tre cariche dello Stato (il presidente Napolitano e i presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani) e Bagnasco insieme con altri ministri, e presidenti dei gruppi parlamentari; infine, la cerimonia vera e propria, cui partecipa un nutrito gruppo di invitati, tra parlamentari e membri del mondo ecclesiale. «Si è parlato di tutto ma non di Ici», riferisce Francesco Maria Greco, ambasciatore dell'Italia presso la Santa Sede. Il premier Monti esce senza rilasciare alcuna dichiarazione. Mentre il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ci tiene a sottolineare che i rappresentanti di Italia e Santa Sede «hanno detto che l'incontro è andato benissimo». Se dentro non si è parlato di imposte, fuori dall'ambasciata d'Italia presso la Santa Sede un presidio di Radicali chiede l'abolizione del Concordato e il taglio dell'8 per mille, «un miliardo di euro, una cifra che corrompe tutto», dice il segretario Radicale Mario Staderini. Esce da Palazzo Borromeo Rino Fisichella, ex cappellano della Camera e presidente del Pontificio Consiglio della Nuova Evangelizzazione. Dal presidio radicale arrivano slogan di protesta - lanciati un po' contro tutti i prelati -, riferiti anche al presunto valore della catena e del crocefisso che Fisichella porta al collo. Fisichella si leva la catena, e la mostra a Staderini. «Con questa - dice - non ti ci compri neanche un caffè, questa è bigiotteria».And. Gag.

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