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L'annuncio di Monti: Ici sui beni vaticani

Il premier Mario Monti a Strasburgo

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Arriva l'Ici sui beni della Chiesa a uso commerciale: cliniche, scuole, case di riposo. Per l'esenzione non basterà più ospitare all'interno dell'immobile una struttura religiosa. Questa continuerà ad essere esente, ma il fisco guarderà alla destinazione prevalente, individuando un rapporto percentuale, e su tutto il resto si pagherà il dovuto. La norma, che vale circa 100 milioni di maggiori tributi, avrà impatto su tutti gli «enti non commerciali», in pratica sul mondo del volontariato e delle organizzazioni non lucrative. Il premier Mario Monti l'aveva detto già due giorni fa: «Sto analizzando il tema». Ieri l'annuncio, in una lettera inviata al vice presidente della Commissione europea, Joaquin Almunia. Sull'esenzione Ici alla Chiesa, infatti, pende una procedura di infrazione da parte della Commissione europea, aperta nell'ottobre del 2010. Il premier presenterà al Parlamento «un emendamento che chiarisca ulteriormente e in modo definitivo la questione».   Dal canto suo la Commissione Ue «accoglie con favore» e giudica un «buon progresso» l'intenzione di Monti. «Una volta che l'emendamento sarà adottato da parte del Parlamento la Commissione Ue lo valuterà e prenderà una decisione», ha precisato un portavoce del commissario Almunia. La Cei non indietreggia: «Attendiamo di conoscere l'esatta formulazione del testo così da poter esprimere un giudizio circostanziato» spiega il portavoce della Conferenza episcopale italiana, monsignor Domenico Pompili. «Come dichiarato più volte, anche di recente, dal presidente della Cei, Card. Angelo Bagnasco - continua il portavoce - ogni intervento volto a introdurre chiarimenti alle formule vigenti sarà accolto con la massima attenzione e senso di responsabilità». L'auspicio di monsignor Pompili è che sia «riconosciuto e tenuto nel debito conto il valore sociale del vasto mondo del no profit».   L'annuncio di Monti arriva proprio alla vigilia della cerimonia per i Patti Lateranensi che vedrà oggi il premier e gran parte del suo governo incontrare i vertici del Vaticano. Il tema era comunque sul tavolo da tempo. Lo scorso dicembre Bagnasco si era detto «disponibile a chiarire, a fare alcune precisazioni, qualora queste precisazioni si rivelino necessarie». Alla fine di gennaio, poi, la Cei aveva resa nota la propria «disponibilità», visto che si tratta di «materia di tipo unilaterale e non concordataria», cioè «una legge dello Stato: e alle leggi si obbedisce». Una nota di Palazzo Chigi ha precisato le linee guida per la nuova Ici sul mondo degli enti non commerciali. I princìpi saranno quattro: 1) l'esenzione farà riferimento agli immobili nei quali si svolge in modo esclusivo un'attività non commerciale; 2) verranno abrogate le norme che prevedono l'esenzione per i luoghi nei quali l'attività non commerciale non sia esclusiva ma solo prevalente; 3) l'esenzione sarà limitata alla sola frazione di unità nella quale si svolga l'attività di natura non commerciale; 4) verrà introdotto un meccanismo di dichiarazione vincolata a direttive rigorose stabilite dal ministero dell'Economia per individuare il rapporto proporzionale tra attività commerciali e non commerciali esercitate all'interno dello stesso immobile. Soddisfatta la deputata del Pdl Gabriella Giammanco: «Da tempo mi batto per l'introduzione dell'Ici sugli immobili commerciali della Chiesa. Come ho chiesto in un ordine del giorno, che il governo ha accolto nell'ambito del decreto salva Italia, l'esenzione Ici dovrebbe valere solo per gli immobili della Chiesa nei quali si svolgono attività non commerciali. Sono, quindi, soddisfatta dalle parole di Monti e dall'iniziativa che vuole intraprendere. Iniziativa che garantira l'equità fiscale». I Radicali rilanciano e chiedono di «sottoporre alla delegazione vaticana la necessità di avviare rapidamente il processo di revisione del sistema di finanziamento pubblico delle confessioni religiose». La richiesta è chiara: «È oramai tempo che le chiese, al pari dei partiti, si finanzino esclusivamente con le donazioni dei privati anziché tramite la fiscalità generale», ha scritto il segretario dei Radicali, Mario Staderini, in una lettera aperta al presidente Monti.

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