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La proposta di Catone «Conti correnti facili per aiutare gli anziani»

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Unprovvedimento che sta facendo discutere, e che coinvolge 440mila utenti, prevalentemente di età superiore ai 70 anni, che saranno costretti a modificare radicalmente le proprie abitudini nell'incassare la pensione. Giampiero Catone, esponente di Popolo e Territorio, componente della Commissione Bilancio della Camera e direttore politico del quotidiano la Discussione, ha predisposto una proposta di legge per supportare questa fascia di popolazione. Onorevole Catone, in cosa consiste questo disegno di legge? «La proposta ha l'obiettivo di prorogare i termini previsti fino al mese di giugno. Inoltre è opportuno assicurare la gratuità dell'apertura dei conti e delle relative movimentazioni per le pensioni fino a 1500 euro». Quali sono i rischi per i pensionati? «La modifica normativa ha portato gli oltre 440mila pensionati da questa interessati in uno stato di agitazione. D'altra parte, è difficile, per una persona anziana, andare a modificare rapidamente abitudini radicate nel tempo. Bisogna essere molto attenti affinché i pensionati italiani non diventino il bersaglio ideale per truffe ideate da persone pronte ad approfittare della scarsa conoscenza tecnologica da parte di soggetti deboli, magari poco abituati ad utilizzare carte e sportelli automatici. Per non parlare degli anziani impossibilitati agli spostamenti, che dovrebbero ricorrere a persone di fiducia o a familiari per poter prelevare il denaro». C'è poi il problema delle commissioni... «Che genera ulteriori spese per fasce già fortemente gravate dalla crisi. Il fine della proposta di legge è che le Poste Italiane e gli istituti di credito offrano gratuitamente l'apertura dei conti correnti e le relative movimentazioni a favore dei beneficiari. Inoltre, sarebbe necessaria la realizzazione di un numero verde istituzionale che assista i tanti pensionati che vivono soli nella gestione delicata dell'apertura del conto. È necessaria una gratuità permanente, non limitata esclusivamente ai primi dodici mesi, per venire incontro alle classi più deboli». Crede che il governo Monti debba agire diversamente? «Per raggiungere il pareggio di bilancio è necessario aumentare gli introiti. Ma un conto è aumentare le tasse ad una persona che può godere di un introito consistente; tutt'altra questione è invece andare a colpire chi può fare affidamento solo su un reddito medio-basso. Dopo l'esperienza del governo tecnico, la parola deve tornare rapidamente ai politici». Quali potranno essere gli sviluppi futuri? «Domani a Pescara la Discussione ha promosso un altro forum nazionale con esponenti politici di ispirazione cattolica. Tutto ciò è il prologo alla formazione di un nuovo partito politico nazionale che faccia riferimento ai cattolici e che metta in primo piano le esigenze della gente comune». Anche per questo si è schierato a favore di una riforma della legge elettorale? «La bocciatura della Consulta ai quesiti referendari non deve rallentare il già ostico cammino verso una modifica della legge elettorale che possa restituire agli elettori la possibilità di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento. L'attuale legge non lo permette e il risultato finora è stato una pericolosa disaffezione verso le istituzioni. È importante anche che in questo periodo di crisi ci sia un Parlamento forte, che sappia esprimere i disagi degli italiani».

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