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Il calcio, in qualche modo, puo contribuire a risparmiare una vita.

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Orail club giallorosso l'ha invitata all'Olimpico per seguire una partita dei suoi beniamini. Ma vediamo la storia, cominciando dalla dichiarazione di Sara: «Sono viva grazie alla Roma, perché ho anticipato alcune riprese a venerdì sera per potermi vedere la partita di Catania - ha raccontato ieri ai microfoni di CentroSuonoSport nella trasmissione "Te la do io Tokyo" - altrimenti in quel momento sarei stata a dormire in cabina». La sua vicenda è arrivata alle orecchie della Roma e del capitano Francesco Totti chedalle pagine del suo sito, ha voluto salutare Sara e mandare un abbraccio alle famiglie di tutte le vittime. «Oggi (ieri, ndr) ho saputo di Sara, una ragazza che era a bordo della nave Concordia e che ha raccontato la sua storia - scrive Totti - volendo seguire la nostra partita col Catania di sabato, Sara ha deciso di occuparsi in anticipo, già il venerdì sera, di alcune riprese che doveva realizzare per lavoro. Questo ha impedito che si trovasse a riposare in cabina al momento della disgrazia e in qualche maniera ha contribuito a salvarla. La Roma l'ha invitata a seguire una delle nostre partite, quindi ci sarà magari occasione di conoscerla e salutarla dal vivo. Per ora lo faccio da qui, con calore. Quel che è accaduto alla Concordia ha colpito tutti noi: io e i ragazzi della squadra ci teniamo a mandare un abbraccio sincero a tutti coloro che sono stati toccati da questo drammatico incidente e anche alle loro famiglie». Insomma, il vituperato calcio riscopre il suo volto migliore. E non è un caso che sia stato proprio Francesco Totti il latore di una testimonianza affettuosa, ma anche concreta e non fine a se stessa. Uno spot di solidarietà che va ben oltre il déja-vu della dichiarazione di facciata che spesso accompagna certe situazioni. Il messaggio di Totti e dell'intera squadra della Roma è espressione sincera di una vicinanza reale alla gente. In questo caso il colore è quello giallorosso, ma le parole del Capitano abbracciano idealmente tutto quanto avviene oltre le recinzioni di uno stadio per aprire il cuore ai drammi umani. E non solo a quelli contingenti. Mar. Coll.

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