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Fornero frena sull'articolo 18: «Lavoro sul contratto prevalente»

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Laconferma è arrivata dopo l'incontro ieri tra il responsabile del Welfare e il presidente delle Acli Andrea Olivero, nel quale la Fornero ha presentato le sue proposte di riforma, che prevedono anche ammortizzatori sociali a tutte le categorie. «Il ministro ci ha detto che è proprio su questi punti cardine che intende procedere. Ha ascoltato le nostre proposte, e in particolare quella sul contratto prevalente per i neoassunti, sulle tutele da estendere a tutte le categorie, sulla formazione professionale per tutti, e ha indicato questi come i punti cardine del lavoro che il Governo vuole svolgere. Ha detto che vanno perfezionati, ma che è su questo impianto che intende lavorare nelle prossime settimane». «Occorre spostare l'attenzione – ha proseguito Olivero riferendo il pensiero della Fornero – dalla questione dell'articolo 18 all'elemento vero, cioè alla possibilità di avere un contratto prevalente a tempo indeterminato. Il ministro si è detto d'accordo su questa linea, non è questione di mettere in discussione l'articolo 18 ma, piuttosto, di andare a valutarne il passaggio a una sua piena applicazione». «Il colloquio - ha aggiunto il capo delle Acli - ci ha confermato che al ministro sta a cuore aumentare i diritti dei lavoratori, e in particolare dei giovani che in questi anni hanno subito una precarizzazione. Siamo soddisfatti. Ascolterà le parti sociali, perché ha un grande rispetto e vuole mantenere il clima unitario tra i sindacati». E proprio i sindacati ieri hanno trovato una posizione unitaria nel confronto con il governo. Limate le divergenze, i leader di Cgil, Cisl e Uil hanno raggiunto l'intesa per una linea condivisa, una voce sola, a partire da una piattaforma comune sulla riforma del lavoro, per poi spingere il governo a trattare anche su sviluppo e liberalizzazioni, e a riaprire il dossier pensioni. Due i messaggi lanciati da Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti a Mario Monti. Sul tema del lavoro non metta sul tavolo il nodo dell'articolo 18 se non vuole un «black out» del dialogo. E apra invece un confronto vero, trasparente, con «proposte ufficiali» per sgomberare il campo dalle indiscrezioni che stanno animando un dibattito che è ancora «senza un luogo di discussione».

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