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I poteri Antitrust vanno a Palazzo Chigi

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Sonole principali novità che emergono sul decreto che il governo sta mettendo a punto. In una delle prime bozze del provvedimento, sono diversi gli interventi che riguardano il settore dei carburanti: in sintesi, vendita di alimentari e tabacchi nei distributori, stop ai contratti di esclusiva tra gestori e compagnie e vendita o riscatto di un terzo degli impianti di carburanti. Per quanto riguarda gli aspetti contrattuali che legano il rapporto tra gestori e compagnie, si stabilisce che eventuali clausole contrattuali che prevedono forme di esclusiva nell'approvvigionamento sono nulle, per la parte eccedente il 50% della fornitura complessivamente pattuita e comunque per la parte eccedente il 50% di quanto erogato nel precedente anno dal singolo punto vendita. In sostanza, ogni gestore può scegliere di comprare benzina da più compagnie petrolifere. L'altra chiave di volta che usa il governo per portare iniezioni di concorrenza è la scelta di dotare Palazzo Chigi di effettivi poteri sugli enti locali superando l'ostacolo dei ricorsi al Tar in caso di contrasto tra norme locali e le esigenze della concorrenza ispirate a livello nazionale. Ad occuparsi della materia sarà un apposito ufficio di Palazzo Chigi, la cui istituzione sarà affidata a un decreto del presidente del Consiglio.

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