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Catricalà accelera sulle liberalizzazioni

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà

Bufera sulla Rai, è scontro tra Pdl e Pd

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Il governo è pronto a spingere l'acceleratore sulle liberalizzazioni, priorità del piano per la crescita, e varerà un decreto legge entro il 20 gennaio. Saranno coinvolti tutti i settori: dall'energia ai trasporti, dalle banche alle assicurazioni, alle farmacie. Ad annunciarlo è stato il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Antonio Catricalà, intervenendo a Porta a porta. Catricala' ha spiegato che l'esecutivo ha deciso di procedere per decreto «perché una proposta di legge avrebbe un periodo troppo lungo di gestazione in Parlamento», ma ha sottolineato che «prima di procedere» si dovranno «consultare i partiti». Secondo quanto si apprende, un giro di tavolo sul primo pacchetto di interventi potrebbe esserci già nel consiglio dei ministri che dovrebbe tenersi alla fine della settimana, probabilmente venerdì. Catricalà ha anticipato alcuni dettagli del piano che l'esecutivo sta preparando spiegando che è previsto un aumento del numero delle farmacie, «un aumento particolarmente rilevante della pianta organica anche dei notai», e che i benzinai possano vendere assieme alla benzina anche altri prodotti. Riguardo alle ferrovie, ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, «bisogna intervenire sulle storture che danneggiano» le stesse FS. Si procederà quindi a tutto campo e non è escluso, come ha lasciato capire anche il premier, Mario Monti, un possibile intervento sulla Rai. La priorità potrebbe essere data ai carburanti per cercare di arginare il caro benzina e l'ipotesi allo studio è quella di rivedere i contratti fra compagnie petrolifere e gestori eliminando l'esclusiva. Misura che però suscita perplessità sia tra i petrolieri che tra i gestori. L'Unione Petrolifera boccia l'ipotesi di istituire una sorta di Acquirente Unico per i carburanti che svincoli i distributori dai contratti di esclusiva. «Bisogna stare attenti perché si tratta di una grossa svista di chi ha pensato queste cose», aveva dichiarato nei giorni scorsi il presidente Pasquale De Vita, «in questo caso il gestore potrebbe andare a comprare i carburanti a questo centro di smistamento autonomamente». Secondo De Vita, «è importante chiarire alcune cose: gli impianti di distribuzione sono costruiti dalle società, la manutenzione viene effettuata dalle società, il marchio è della società e con tutto questo sono dati in uso gratuito al gestore perché venda la benzina della società». Per il presidente della Figisc Confcommercio, Luca Squeri, «se venisse meno il vincolo di esclusiva i gestori verrebbero esclusi dal sistema perché le compagnie petrolifere andrebbero a gestire direttamente gli impianti. Un sistema del genere al mondo non esiste, forse su Marte sì».

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