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Carceri, tensione governo-polizia

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Il ministro della Giustizia Paola Severino

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Ha sollevato una serie di obiezioni sulla reale praticabilità delle disposizioni contenute nel decreto Severino sull'emergenza carceri, il prefetto Francesco Cirillo, vicedirettore generale della Pubblica sicurezza, nel corso della sua audizione in commissione Giustizia al Senato, Il prefetto Cirillo: braccialetti costosi Prevedere il braccialetto elettronico per chi è agli arresti domiciliari ma con strumenti più moderni, come il Gps. È la proposta del vice capo della polizia Francesco Cirillo. Attualmente, ha riferito al Senato, ci sono 2000 braccialetti disponibili, e 41 mila persone in detenzione domiciliare. Pochissimi e costosi, quasi 5mila euro ciascuno, "grandetti e ingombrantucci" e solo 8 quelli attivi: "Fossimo andati da Bulgari avremmo speso meno". Severino: norme concordate Le norme del decreto svuota carceri, che impongono alle forze dell'ordine di custodire in cella di sicurezza gli arrestati in flagranza in attesa della convalida sono state "totalmente concordate" con il ministero dell'Interno e i vertici delle forze di polizia. Non è riuscita a nascondere un filo di irritazione, il ministro della Giustizia Paola Severino, rispondendo al Senato alle domande dei cronisti sulle perplessità espresse, nel corso della sua audizione in commissione Giustizia a palazzo Madama, dal vice capo della Polizia, il prefetto Francesco Cirillo, proprio sulla concreta praticabilità delle nuove norme. "Attendo - ha precisato la Guardasigilli - di conoscere con esattezza da parte della commissione quali sono state queste considerazioni. Posso dire che quelle norme sono state pienamente condivise con il ministero dell'Interno. Si tratta di una normativa - ha ribadito - totalmente concordata con il ministero dell'Interno alla presenza dei vertici delle forze di polizia".

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