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"Il pericolo viene dal petardo fai-da-te"

L'ex questore d Roma Francesco Tagliente

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Un morto e sette feriti per i «botti». Una famiglia distrutta. Questore Francesco Tagliente, quello di San Basilio rappresenta un episodio isolato o la spia di un fenomeno di uso di petardi più ridotto nei numeri ma più grave per il tipo di materiale usato? «È senza dubbio un episodio grave, che ha coinvolto purtroppo anche bambini molto piccoli - spiega il questore della Capitale - In alcuni casi, come ad esempio in occasione delle due operazioni messe a segno dal Commissariato Primavalle il 29 dicembre, gli Artificieri mi hanno confermato che eravamo in presenza di materiale esplosivo ad elevato potenziale non classificato, in grado di generare danni devastanti».   A quando risale l'ultimo morto per «botti» nella Capitale? «Non ho memoria di morti nel recente passato. Ricordo l'episodio del 1972, quando durante la notte del primo dicembre una violenta deflagrazione provocò la morte di 15 persone e 65 feriti, a causa della esplosione di materiale pirico stipato in una cantina di un edificio in largo Telese. A Roma da anni è stata istituita e specializzata una Squadra Artificieri Antisabotaggio che proprio in vista delle festività di fine anno è chiamata a dare attuazione ai controlli preventivi». Il numero dei feriti resta comunque elevato. Perché? «Il dato che emerge è che aumenta il "fai da te". I sequestri effettuati, soprattutto a Bracciano e all'Aurelio, hanno fatto riscontrare anche ordigni esplosivi artigianali collegati a micce assolutamente inadeguate per i tempi di combustione. È un aspetto nuovo, in relazione al quale sarà necessario rimodulare anche le politiche di informazione per la prevenzione dei rischi, proprio facendo leva sui seri pericoli che possono derivarne per le persone. Per arrivare al risultato occorre anche in questo caso mettere insieme le energie di tutte le Istituzioni». I dati indicano un calo nella diffusione di questa funesta tradizione o no? «È una tradizione radicata in alcune aree geografiche d'Italia e perciò per correggere alcuni comportamenti occorre un processo di evoluzione ed educazione culturale. I numeri dei sequestri del 2011 restano significativi, con quantitativi pari a circa tre volte quelli dello scorso anno. I controlli sono stati pianificati su tutta la provincia con il coinvolgimento dei Commissariati e degli uffici centrali. Sono 28 le persone denunciate, cui si aggiungono altre 6 per le quali è scattato l'arresto, tenuto conto della tipologia di materiale sequestrato e della sua pericolosità». Che strategia viene attuata per la prevenzione dei rischi? «Da anni ormai il Capo della Polizia, Prefetto Antonio Manganelli, dirama una circolare con la quale, in vista delle festività di fine anno, sensibilizza i Questori ad una mirata azione per i rischi specifici legati ai fuochi illegali. Indirizzi che si traducono in controlli puntualmente pianificati con ordinanza di servizio e attuati nelle diverse province della Penisola. Quest'anno la Questura di Roma è stata impegnata in prima linea con oltre dieci quintali di fuochi illegali e ordigni esplosivi artigianali rintracciati e sottratti al mercato parallelo».   Quali sono le zone dove ci sono stati più interventi? «Ho registrato un impegno determinato da parte della Polizia Amministrativa, che ha lavorato a tutto campo, effettuando verifiche presso fabbriche in provincia, con sequestri che hanno superato i 350 chili di fuochi illegali e materiale pirico stoccato fuori norma, fino ad arrivare ai controlli delle ultime ore antecedenti la mezzanotte, che hanno condotto al ritiro dal mercato di altri 50 kg. circa di fuochi illegali di piccolo calibro, ma comunque pericolosi perché si trattava di materiale spesso destinato all'utilizzo da parte dei più piccoli. Impegno equivalente è stato espresso dai Commissariati che hanno agito, tra le altre zone, a San Basilio, Fidene, Bracciano, Primavalle e ancora ad Anzio».   Che fare, oltre ai sequestri, per scongiurare danni e feriti da petardo?  «Non abbassare la guardia sul fronte della prevenzione, anche con campagne informative che ogni anno le Forze di polizia mettono in campo. Anche quest'anno abbiamo battuto la strada dell'informazione. Gli artificieri della Questura, e in particolare il Sostituto Commissario Salvatore Timpano, responsabile del "Gruppo", sono stati impegnati in una serie di preziosi servizi d'informazione su emittenti radiofoniche e televisive. A loro rivolgo un particolare ringraziamento per lo sforzo profuso negli ultimi mesi, anche alla luce dell'attività di prevenzione e di bonifica messa in atto in relazione al diverso fenomeno dei plichi esplosivi, che ha richiesto un'attenzione al disopra della norma».

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