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"La Russia ha bisogno di democrazia non di caos"

Dmitry Medvedev

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«Non permetteremo a provocatori ed estremisti di trascinare la società nelle loro avventure, e non consentiremo alcuna interferenza esterna nei nostri affari interni». Nel suo ultimo discorso alla nazione, il più breve della sua presidenza, il leader del Cremlino Dmitri Medvedev ha ammonito e ha fatto promesse. La Russia, ha aggiunto il presidente, «ha bisogno di democrazia, non di caos», per questo il governo resisterà a ogni pressione straniera. L'intervento del capo di Stato segue le grandi manifestazioni che si sono tenute a Mosca e in diverse altre città contro i presunti brogli nel voto del 4 dicembre, in cui il partito al governo, Russia Unita, ha vinto, cedendo però un quarto dei seggi alla Duma. Il Cremlino, ha detto Medvedev, è pronto ad ascoltare le critiche costruttive, ma non permetterà a nessuno di incitare le tensioni. Sia Medvedev che il primo ministro Vladimir Putin, primo bersaglio delle ire dei manifestanti nelle ultime settimane, hanno respinto le supposizioni di brogli. Oltre a difendere i risultati del voto di dicembre, Putin ha suggerito la possibilità di alleggerire gli stretti controlli sulla vita politica del Paese introdotti durante i suoi due mandati come presidente, tra 2000 e 2008. La settimana scorsa, il primo ministro aveva annunciato che avrebbe sostenuto un alleggerimento delle regole di registrazione dei partiti e introdotto nuovamente le elezioni dirette dei governatori abolite anni fa. Il presidente tuttavia dovrebbe mantenere il potere di approvare i candidati alla carica di governatore. Le promesse di Putin sono state ribadite con forza da Medvedev. Il consigliere economico del Cremlino, Arkadi Dvorkovich, ha assicurato che i progetti di legge per le riforme saranno presentate al parlamento nei prossimi giorni. Medvedev ha provato a gettare acqua sul fuoco anche su altri due obiettivi delle proteste: l'informazione faziosa delle tv pubbliche e la crescita della corruzione. Da un lato ha suggerito la nascita di una tv statale indipendente, partendo da uno dei canali federali, dall'altro ha proposto di allargare il numero dei funzionari pubblici che devono pubblicare i redditi e di controllarne le spese anomale. «Non avremmo sentito alcuna proposta di questo tipo se non avessimo protestato», ha commentato il leader dell'opposizione Boris Nemtsov, intervistato da radio Ekho Moskvy. Nemtsov ha definito le proposte di Medvedev sulle elezioni ben accette, ma insufficienti, e ha precisato che la manifestazione in programma sabato continuerà a chiedere la ripetizione del voto di dicembre. Le riforme prospettate dal presidente, non entrerebbero comunque in vigore fino al prossimo turno elettorale. Su internet, molti chiedono di continuare a far pressione sul governo per ottenere nuovi cambiamenti democratici.

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