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"No incompatibilità parlamentare-sindaco"

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L'aula del Senato

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I senatori eletti in questa legislatura potranno restare a palazzo Madama anche se sono sindaci. Lo ha stabilito la Giunta di palazzo Madama con un voto che ha richiamato il passato: il Pdl e la Lega, compatti come un tempo, hanno detto sì alla proposta del presidente Alberto Balboni di "respingere" di fatto la sentenza della Corte costituzionale che ha sancito l'incompatibilità tra la carica di sindaco e quella di parlamentare. La sentenza varrà, ma secondo la Giunta di palazzo Madama solo dalla prossima legislatura o per quei casi che si verificheranno da oggi in poi, ovvero nel caso in cui un senatore dovesse essere eletto sindaco alle prossime amministrative. Pdl e Lega si ricompattano Al di là delle ragioni giurisprudenziali del voto di stamattina (congruente, secondo la maggioranza, a una sentenza della Cassazione che stabilisce che la competenza sull'incompatibilità per le cariche parlamentari ed esclusiva delle Camere), quello che conta è il dato politico, ovvero il fatto che Lega e Pdl, avversari in Aula sulla manovra finanziaria, sono tornati insieme in Giunta per difendere alcune posizioni, quella del senatore Marco Azzolini, sindaco di Molfetta, e quella di Vincenzo Nespoli, sindaco di Afragola. Tanto però è bastato a ricompattare il fronte dell'ex opposizione. A prendere la parola, per il Pd, la capogruppo in Giunta per le elezioni della Camera, che sulla medesima questione si è espressa in maniera difforme dal Senato, dichiarando incompatibili le cariche di sindaco e deputato. "La decisione del Senato sulla compatibilità della carica tra sindaco e senatore è scandalosa e crea una situazione di profondo conflitto istituzionale con la Corte costituzionale e la Camera dei deputati, la cui Giunta ha deciso nel senso nettamente dell'incompatibilità. Da sottolineare - secondo Lenzi - che negli stessi minuti in cui la Lega sosteneva al Senato la tesi della compatibilità, in aula alla Camera si votavano le dimissione di un deputato del Carroccio che sceglieva di restare sul territorio riconoscendo le ragioni opposte della sentenza della Corte". Idv e Pd abbandonano l'Aula Anche al Senato Idv e Pd si sono ricompattati nel ruolo di opposizione e hanno abbandonato i lavori della Giunta per le elezioni, protestando contro la decisione di Pdl e Lega. "Ho abbandonato i lavori della Giunta elezioni - ha detto il dipietrista Li Gotti - insieme ai senatori del Pd. La Corte costituzionale ha dichiarato l'incompatibilità tra la funzione parlamentare e quella di sindaco di Comune con più di 20.000 abitanti. Da Pdl e Lega una decisione assurda". Stessa linea anche per il senatore del Pd, Marco Follini, che si è detto "stupito di vedere in prima linea la Lega difendere i sindaci di Afragola e Molfetta".

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