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Pallottole a Monti e Fornero. La manovra alza la tensione

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Prima le lettere esplosive. Poi le buste con i calibro 40 indirizzate al ministro Severino e al sindaco Alemanno. Ieri dieci lettere, intercettate al centro smistamento di Lamezia Terme, imbottite con proiettili di vario calibro e indirizzate a politici e giornalisti. Un volantino, poco ideologico e molto viscerale, zeppo di minacce e di ingiurie contro la manovra e contro il premier Mario Monti, politici e direttori di alcuni quotidiani nazionali firmato da uno sconosciuto gruppo Movimento Armati Proletari. «Ve la faremo pagare a tutti. Vi colpiremo e sarà una guerra all'ultimo sangue. Vi faremo maledire - è scritto nella rivendicazione - queste misure col sangue. Non dovrete più dormire sonni tranquilli. Il piombo non manca e adesso arriva anche il tritolo dagli amici arabi». Negli anni bui del terrorismo le Brigate Rosse ammonivano «un'oncia di piombo c'è per tutti i nemici del proletariato», e oggi qualcuno, ha pensato bene di alazare la tensione con queste lettere. Un unico mittente, spedite dalla Calabria, le «lettere-armate» rappresentano l'inasprimento della tensione da parte di alcune frange che hanno trovato ispirazione nelle azioni dinamitarde degli anarco-insurrezionalisti contro Equitalia. Un bersaglio, questo, inviso a molti senza per questo diventare necessariamente un obiettivo militare. I plichi, tutti di colore giallo ma privi di timbro e affrancatura, hanno sùbito insospettito gli addetti allo smistamento della corrispondenza. Immediatamente gli involucri sono stati isolati dal resto del materiale e consegnati alla polizia che ha avviato i primi accertamenti. Oltre al premier, nella cui busta è stato inserito un proiettile calibro 9, i destinatari dei diversi plichi sono il ministro del Welfare, Elsa Fornero (calibro 9X21), Silvio Berlusconi e Pierluigi Bersani (calibro 7,65) e un proiettile calibro 12 per fucile rispettivamente a Pierferdinando Casini, Ferruccio de Bortoli (Corriere della Sera), Ezio Mauro (la Repubblica), Maurizio Belpietro (Libero), Leonardo Boriani (La Padania) e Mario Sechi (Il Tempo). La manovra finanziaria del governo è l'obiettivo principale. «Ci vedremo a Roma. Non siamo contro le forze dell'ordine, però se c'è qualcuno che vuole fare l'eroe pensi prima alla sua famiglia», scrive l'anomino MAP. Il ritrovamento delle buste minatorie ha scatenato molte reazioni di condanna e di sdegno da parte del mondo politico e istituzionale. Ieir pomeriggio il Consiglio dei ministri ha manifestato la propria solidarietà al premier Monti «con sentita partecipazione». Perplessità sulla matrice dell'atto da parte del presidente del Copasir, Massimo D'Alema. «Non credo - ha detto - che si possa parlare di un'ondata di terrorismo».

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