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Lotta disperata per salvare gli antichi testi

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Idocumenti andati parzialmente distrutti dall'incendio divampato per quasi 24 ore nell'Istituto d'Egitto, sono una preziosa eredità della spedizione napoleonica del 1798 nel paese delle Piramidi. L'edificio, parzialmente diroccato, sembra sull'orlo del crollo, e occorre fare in fretta, anche se per alcuni preziosi cimeli è ormai troppo tardi. «Purtroppo non è stato possibile recuperare nulla della grande opera documentaria «Description de l'Egypte», curata dai 150 studiosi e ricercatori che Napoleone portò al suo seguito per sviluppare la conoscenza della storia di questo Paese »: lo spiega con grande rammarico il ministro della cultura, Shaker Abdel Hamid, definendo la distruzione dei manoscritti e di quelle opere «una catastrofe per la scienza», annunciando la formazione di una commissione di specialisti per il restauro dei libri. «Comportamento criminale». Così è stato definito l'incendio dell'Istituto dall'Associazione Egiziana di Studi Storici (Ehsa) per il danno incalcolabile a documenti rari, manoscritti e mappe storiche che erano lì custodite. L'Associazione ha anche sollecitato le autorità responsabili a fare in modo che episodi della stessa gravità non possano ripetersi per altre istituzioni storiche egiziane. L'Istituto è diviso in quattro sezioni fondamentali: matematica, fisica, economia politica e letteratura, e arti.

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