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La Bce studia gli interventi per salvare l'Euro

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Èil vasto dossier che la Banca centrale europea sta analizzando in vista del vertice di domani quando, a Bruxelles, i leader Ue saranno davanti a un bivio: cedere alla richiesta di Berlino (ma anche della Bce) di maggiori controlli sui bilanci nazionali, in cambio di nuove misure di salvataggio; o lasciare tutto in mano alle singole capitali e ai loro veti incrociati. Il consiglio Bce - secondo gli economisti - dovrebbe abbassare nuovamente il tasso d'interesse di riferimento portandolo all'1%, minimo storico abbandonato lo scorso aprile. E la Banca potrebbe spingersi nel 2012 persino al di sotto dell'1%, un confine mai varcato finora, di fronte al quadro economico che arriverà con le previsioni trimestrali di oggi: diversi Paesi sono già in recessione, per alcuni (fra cui l'Italia) si prevede un Pil in calo nel prossimo. Il tema più scottante è quello del ruolo della Bce nel salvataggio dei Paesi in difficoltà. Diverse le ipotesi sul tavolo. Von Rompuy propone ad esempio di anticipare l'Esm (che raccoglierà il testimone del fondo salva-Stati) al 2012 e di dargli lo statuto di banca in modo da poter chiedere prestiti alla Bce e di renderlo più cospicuo in partenza, sommando ai suoi 500 miliardi la parte che resterà dell'Efsf. Ma la Germania non ci sta, probabilmente per non riaprire il problema legato all'aumento dei fondi che la vedrebbe inevitabilmente in prima fila tra i "finanziatori". L'obiettivo di tutta l'Eurozona è quello di realizzare un'Unione di bilancio (ipotesi fortemente caldeggiata anche dal presidente della Bce Mario Draghi). Merkel e Sarkozy vorrebbero inserire regole più rigide in un nuovo Patto, firmato a 17 o più, invece Van Rompuy propone una modifica del Trattato a 27. Che sarebbe un percorso irto di ostacoli. Intanto l'Eurozona in difficoltà guarda sempre al Fmi. Si discute di come coinvolgere il Fondo, che potrebbe fare da ponte tra Bce ed Eurozona per aggirare il divieto della Banca centrale di prestare direttamente agli Stati. Anche la Bce giocherà un ruolo, ma non si sa quale. L'ipotesi è che se l'Eurozona desse davvero vita ad un'unione di bilancio, la Bce avrebbe mano più libera per intervenire su titoli di Stato e non solo.

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