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I partiti studiano i cambiamenti

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Raccoltele istanze degli elettori, sono questi i capitoli della manovra su cui i partiti che sostengono il governo Monti chiedono si intervenga. Niente stravolgimenti, sia chiaro: Pdl, Pd e Terzo polo non intendono mettere in discussione l'impianto del «decreto salva Italia». E di certo non lo sommergeranno di emendamenti. Ma cercheranno di agire perché qualche modifica passi, magari concordata tra tutti e approvata dal governo. Così ciascun partito già rende noti i punti su cui si batterà. Fuori dal coro, l'Idv e la Lega, che la manovra chiedono di stravolgerla. Mentre menzione a sè meritano le istanze bipartisan per l'Ici sugli immobili della Chiesa e la messa all'asta delle frequenze tv. Pdl. «Troppo dura la botta su casa e pensioni», riassume Angelino Alfano. E conferma che in cima all'agenda pidiellina c'è sicuramente l'Ici, non tanto per impedirne il ritorno, quanto per ammorbidirla, soprattutto per le fasce più basse. Stesso discorso per le pensioni. Mentre nel partito qualcuno chiede di riflettere anche sul capitolo liberalizzazioni. Pd. «C'è spazio, ci deve essere spazio per modifiche», dice Pier Luigi Bersani, che reclama più equità, a partire dalla «inaccettabile» mancata indicizzazione delle pensioni. Fermo restando il sostegno alla manovra, il Pd elenca perciò 4 temi su cui chiede di intervenire: pensioni (indicizzazione almeno fino a 1500 euro, rallentamento della riforma dell'anzianità, attenzione a chi ha perso il lavoro); casa (innalzamento della soglia di esenzione dell'Ici); evasione (misure più concrete); investimenti. Quanto al reperimento delle risorse, i democrat propongono alcune soluzioni, a partire dall'aumento (almeno al 2%) del prelievo sui capitali scudati. Terzo Polo. L'Udc non mette emendamenti sul tavolo, convinta che si debba mettere al riparo la manovra da 'assaltì parlamentari. Ma la proposta di Pier Ferdinando Casini resta quella di un coordinamento dei gruppi che sostengono il governo, nel quale confrontarsi su eventuali modifiche condivise. Intanto, l'ufficio di presidenza di Fli presenta alcune idee che saranno proposte adesso o in futuri interventi: dalla progressività dell'imposta sugli immobili, al taglio della spesa improduttiva, al prelievo del 5% sui capitali scudati. Idv. Battagliero il partito di Antonio Di Pietro: proclama il no alla manovra e annuncia una sua «contromanovra». Con risorse provenienti, tra l'altro, da tagli alle spese per gli armamenti e lotta all'evasione. Lega. Unico partito ufficialmente d'opposizione, la Lega si prepara a sommergere «l'inaccettabile» il decreto del governo di emendamenti. Difesa dei lavoratori, delle famiglie e del Nord, sono le parole d'ordine. Ici sulla Chiesa. La battaglia parte dai Radicali, ma raccoglie favori bipartisan, anche di alcuni parlamentari di Pd e Pdl. Frequenze tv. Pd, Terzo polo e Idv, infine, chiedono di mettere all'asta le frequenze tv, «invece di regalarle», come si sta facendo, con il beauty contest.

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