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La stangata sarà da 25 miliardi

Una rimessa di barche e yacht in porto

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«È una manovra pesante». I commenti a caldo dei rappresentanti dei partiti dopo l'incontro con il premier Monti, sono univoci. L'ammontare della stangata si aggirerebbe intorno ai 25 miliardi. Il varo del pacchetto di misure previsto per domani potrebbe essere anticipato ad oggi in un Consiglio dei ministri straordinario. L'ammontare di 25 miliardi «copre» la delega fiscale varata da Tremonti, che prevedeva tagli lineari del 20% a tutte le detrazioni, comprese quelle per le famiglie, per complessivi 4 miliardi. Il decreto dunque salvaguarderà queste ultime, sforbiciando in modo più incisivo altre detrazioni. A pagare il costo più alto sarà il ceto medio. Il potere di acquisto verrebbe colpito dall'aumento delle ultime due aliquote Irpef, quelle del 41% (per i redditi oltre i 55.000 euro) e del 43% (oltre i 75.000). Tant'è che in serata è emersa l'ipotesi di intervenire solo sulla soglia più alta. Visto che l'aumento colpirebbe in maniera consistente il lavoro dipendente e le pensioni (alcune stime parlano del 70%) si studiano meccanismi compensativi e una delle ipotesi sarebbe quella di aumentare le detrazioni fiscali per le famiglie. Ancora non è stato sciolto il nodo dell'aumento dell'Iva. Per ora si punterebbe a soprassedere visto anche l'impatto negativo che avrebbe sui consumi. La misura potrebbe essere presa in seguito anche perché, in caso di «fibrillazione» dei titoli di Stato, per intervenire basta un decreto del presidente del consiglio. Confermato il ritorno in forma progressiva dell'Ici sulla prima casa, ma con l'esenzione delle prime abitazioni di valore medio-basso, che sarà accompagnato da un rivalutazione delle rendite catastali dal 5 al 15%. Ancora da definire la super-Ici sulle secondo e terze case con una rimodulazione crescente in base agli immobili posseduti e al loro classamento. Sul fronte delle misure per la crescita, sarebbero confermati gli sgravi Irap per le imprese. Non è ancora chiaro se l'intervento sull'Irap avverrà attraverso la riduzione del cuneo fiscale o l'aumento della deducibilità ai fini delle imposte dirette Irpef e Ires. Si studia anche una proroga fino al 2014 del bonus fiscale del 55% per l'efficienza energetica degli edifici e potrebbe arrivare un intervento per contenere i prezzi delle bollette dell'energia elettrica per famiglie e imprese. In arrivo inoltre un credito d'imposta per le attività di ricerca al 12%. Per la lotta all'evasione fiscale è previsto l'abbassamento della soglia di tracciabilità a 500 euro. Poi l'ipotesi di un tassa sui beni di lusso (si sta valutando di colpire l'uso più che la proprietà del bene). Di forte impatto il capitolo previdenza, con l'addio alla cosiddetta «finestra mobile». Prende corpo l'ipotesi di aumentare a 42 anni l'età per le pensioni di anzianità. Certo il blocco degli adeguamenti delle pensioni più alte all'inflazione (dal quale si ricavano 5-6 miliardi). Su di due punti l'aliquota per i contributi degli autonomo e accelerazione del meccanismo che porta a 65 anni l'età di pensionamento per le donne: si parte dal 2012 per arrivare a regime nel 2018. Infine l'introduzione del meccanismo di calcolo contributivo pro-rata per tutti dal 2012. Le liberalizzazioni dovrebbero portare all'abbassamento dei costi di molti servizi, come la benzina. Per le imprese vi sarebbero gli incentivi per le ricapitalizzazioni, con l'arrivo di una nuova versione della «dit», la dual income tax con un doppio livello impositivo per le imprese che investono su se stesse, o per la ricerca. Il taglio di 2,5 miliardi del Fondo sanitario nazionale avrà un impatto sulle tasche degli italiani che dipenderà da Regione a Regione. Pesante anche il ritorno del ticket su alcuni ricoveri. Ma si valuta anche la possibilità di anticipare al 2012 parte delle misure previste per il 2013, come l'introduzione dei ticket sui ricoveri, che esistono già in alcune regioni, e la riduzione della copertura oggi garantita dai livelli essenziali di assistenza (Lea).

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