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Gasparri: "Gianni ne faccia buon uso"

Il capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri

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«Abbiamo sollecitato il via libera del governo Monti per evitare che il provvedimento scadesse. È un'occasione da non perdere». Il capogruppo dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, è soddisfatto. L'approvazione, in zona Cesarini, dello schema di decreto legislativo su Roma Capitale assegnerà alla città eterna le competenze attese da decenni. Gasparri rivendica il lavoro svolto dal Pdl e dalla Lega in questa legislatura e derubrica le proteste a «propaganda».  Senatore, Monti comincia da Roma. È contento che la Capitale riuscirà a portare a casa il provvedimento che le concederà più fondi e poteri? «C'era il rischio che il provvedimento scadesse, la data ultima per approvarlo è proprio il 21 novembre. Invece Monti ha raccolto il nostro appello. Sono molto contento perché in questo modo si completa l'impegno per Roma Capitale. Ma il decreto era già stato predisposto da tempo».  Quanto sono importanti per la città le nuove norme? «In tutti gli Stati la Capitale ha un ruolo particolare che ovviamente viene riconosciuto. Per Roma, invece, non è mai stato così. All'inizio della legislatura abbiamo fatto una scelta precisa che dimostra come il federalismo fiscale non sia a favore del Nord. Una scelta frutto della collaborazione positiva tra il Pdl e la Lega. Tutti convenivano sul fatto che si dovessero riconoscere a Roma gli oneri che ha la Capitale di un Paese». Quindi anche la Lega era d'accordo? «Certo. Parliamoci chiaro: il governo può fare il decreto legislativo perché Pdl e Lega hanno raggiunto un'intesa».  Se il governo Berlusconi non avesse fatto un passo indietro dunque, l'avreste approvato voi?  «L'avremmo dovuto fare. È vero che c'è stata qualche discussione con la Lega ma, a ben guardare, soprattutto tra il sindaco Alemanno e la presidente della Regione Lazio Polverini. In ogni caso l'intesa tra noi e Calderoli non è mai stata messa in dubbio. Questo decreto, lo ripeto, nasce dall'unità della nostra coalizione». Però adesso i leghisti attaccano. La Padania scrive che Monti parte male e che penalizza il Nord. Hanno dimenticato che è anche «colpa» loro? «La Lega sbaglia ma non polemizzo. Oggi il Carroccio attraversa una fase diversa, hanno le mani libere e fanno propaganda. Ma bisogna sempre vedere i fatti». Protesta anche la Sinistra. Dicono che Alemanno è interessato soltanto alle poltrone. Lo accusano di non volere diminuire i consiglieri comunali, come previsto. «Intanto la Sinistra quando è stata al governo non ha mai fatto per Roma ciò che invece abbiamo realizzato noi. E poi ridurre la riforma a una questione di seggi è davvero una banalizzazione che il Pd e il resto della coalizione dovrebbero evitare. Infine, sono convinto che una città che ha tre milioni di abitanti debba avere un'assemblea consiliare adeguata».  Il sindaco di Roma Alemanno avrà i superpoteri. Come dovrebbe sfruttarli? «Alemanno sarà il primo che potrà avvalersi di facoltà attese per molto tempo. Certo siamo alla fine della consiliatura, sarà comunque un argomento importante a nostro favore. In ogni caso, mi auguro ovviamente che Alemanno faccia buon uso di queste competenze». Ora, con i superpoteri, potrebbe pensare di fare lei il sindaco al prossimo giro? Oltre a Giorgia Meloni, anche il suo nome ricorre spesso come alternativo a Alemanno. «È una questione inesistente. Anni fa mi hanno pregato, anche lo stesso Alemanno, di candidarmi ma ho preferito un'altra strada e credo che i fatti mi abbiano dato ragione. SOno molto contento del lavoro svolto al Senato e nel Pdl».  Quindi si ricandiderà Alemanno? «È giusto che sia così. Se poi volessero fare le primarie andrebbe bene lo stesso». In quel caso si candiderebbe alle primarie anche lei? Magari glielo chiederanno... «Non esiste. Alemanno ha il diritto e il dovere di ricandidarsi».  

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