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E Silvio finanzia «Italiani per la libertà»

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Nondovrebbe destare molto curiosità. Se non fosse per due elementi. L'entità del finanziamento: ben 125mila euro. E il nome dell'organizzazione: Italiani per la libertà. Una sigla che richiama molto la vicino quelli circolati per la nuova lista personale che Silvio Berlusconi starebbe per mettere in piedi. D'altro canto avvenne così anche per i Circoli della Libertà, organizzati da Michela Vittoria Brambilla. Per mesi si parlò dell'iniziativa parallela a Forza Italia ma il nome vero spuntò proprio per un finanziamento del partito di via dell'Umiltà. Stavolta non si sa di più. Salvo un terzo elemento. Il Pdl ha denunciato il finanziamento, obbligatorio per le cifre sopra i 50mila euro, appena il 30 settembre scorso. È l'inizio della campagna elettorale? Forse. Di certo già si sente avanti il Cavaliere. Evita di parlare in Aula, come aveva promesso di fare. Non sarebbe stato un bel gesto che un premier uscente si fosse espresso sul governo che gli succede. Almeno questa è la spiegazione che viene fornita. Verosimile. Più verosimile che Berlusconi voglia mostrarsi istituzionalmente corretto dentro le mura dei palazzi, rivoluzionario fuori. Prima mette in chiaro di non aver mai detto di voler staccare la spina al governo: «Sono solo invenzioni giornalistiche» dice. Poi aggiunge: «Noi una volta che è stata assunta una decisione nell'interesse del Paese, abbiamo naturalmente fatto di tutto per riuscire a mettere insieme un governo nel minor tempo possibile». Però puntualizza: il governo Monti «non rientra nei canoni della democrazia che prevede che i governi siano eletti dalla gente». E comincia a mettere le mani avanti ricordando il suo no irremovibile alla patrimoniale: «Il discorso è chiuso», sentenzia. E sull'Ici? «Secondo quello che era previsto nella legge sul federalismo», replica il Cavaliere. Insomma, avanti Monti. Ma se farà un passetto fuori dal seminato del programma del Pdl oppure contro i provvedimenti che già erano stati varati dal governo scorso allora non avrà più l'appoggio. Almeno il suo. F. d. O.

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