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Il governo Monti giura al Quirinale Napolitano: "Piena soddisfazione"

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Il governo Monti dopo il giuramento al Quirinale in un'immagine tratta da SkyTg24

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Mario Monti ha sciolto la riserva e ha accettato l'incarico di formare il nuovo governo. Il giuramento si terrà oggi pomeriggio alle ore 17 con due assenze. Il neo ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant'Agata, ambasciatore italiano a Washington, si trova negli States: secondo fonti della Farnesina, partirà nel pomeriggio per rientrare a Roma e giurare domani. Anche il neo titolare della Difesa, l'ammiraglio Giampaolo Di Paola e attuale presidente del Comitato militare della Nato, non potrà partecipare all'appuntamento al Colle: si trova in missione a Kabul, in Afghanistan. Prima Monti è salito al Quirinale per sciogliere la riserva nelle mani del Capo dello Stato in un colloquio durato oltre due ore. Poi poco dopo le 13.30 il professore ha letto la lista dei ministri: per Mario Monti anche l'interim dellEconomia.   LA SQUADRA I ministeri con portafoglio sono: Economia, Mario Monti (interim) - Esteri, Giulio Terzi di Sant'Agata- Interno, Anna Maria Cancellieri - Giustizia, Paola Severino - Difesa, Giampaolo Di Paola - Sviluppo-Infrastrutture, Corrado Passera - Agricoltura, Mario Catania - Ambiente, Corrado Clini - Lavoro-Pari Opportunità, Elsa Fornero - Salute, Renato Balduzzi - Istruzione, Francesco Profumo - Beni Culturali, Lorenzo Ornaghi. I cinque ministeri senza portafoglio sono invece: Affari Europei, Enzo Moavero Milanesi - Turismo-Sport, Piero Gnudi - Coesione Territoriale, Fabrizio Barca - Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda - Cooperazione Interna e Internazionale, Andrea Riccardi. Sottosegretario alla presidenza del consiglio, Antonio Catricalà. TECNICI E PROFESSORI Sedici ministri, un interim, quello del premier Monti all'Economia, un sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, che sarà nominato alla prima riunione del Consiglio dei ministri. Questi i numeri del governo Monti, che annovera solo tre donne, un sesto circa della squadra, ma in dicasteri pesanti: Anna Maria Cancellieri all'Interno, Paola Severino alla Giustizia ed Elsa Fornero al Welfare. Cancellieri è stata commissario prefettizio a Bologna ed è stata nominata appena due mesi fa nello stesso incarico a Parma dopo le dimissioni del sindaco Pietro Vignali. Severino, prima donna ministro della Giustizia nella storia della Repubblica italiana è uno dei più noti avvocati penalisti. Fornero è vicepresidente del Consiglio di Sorveglianza d'Intesa San Paolo e docente di economia politica all'università di Torino. La Farnesina sarà guidata da un diplomatico di lungo corso come Giulio Terzi Di Sant'Agata, fino ad oggi ambasciatore italiano a Washington; alla Difesa è andato l'ammiraglio Giampaolo Di Paola, capo di stato maggiore della Difesa dal 2004 al 2008. "Doppio incarico" per l'ad di Intesa Sanpaolo Corrado Passera che guiderà i dicasteri dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture. Lorenzo Ornaghi, al quale il totoministri di questi giorni aveva "assegnato" l'Istruzione, è invece stato chiamato a guidare il ministero dei Beni culturali, mentre il dicastero che fino ad oggi era stato di Mariastella Gelmini è stato affidato al presidente del Cnr Francesco Profumo.   Ministro degli Affari europei è Enzo Moavero Milanesi, già capogabinetto di Monti a Bruxelles e consigliere a Palazzo Chigi di Amato e Ciampi nel '92-'93. All'Ambiente rimane Corrado Clini, che fino ad oggi del Dicastero era direttore ed ora diventa ministro. Ministro del Turismo e dello Sport è Piero Gnudi, componente del direttivo di Confindustria ed ex numero uno di Enel. Ministro della Cooperazione internazionale è Andrea Riccardi, ordinario di Storia contemporanea all'Università di Roma Tre, studioso della Chiesa in età moderna e contemporanea e fondatore, nel 1968, della Comunità di Sant'Egidio. Il nuovo ministro delle Politiche agricole è Mario Catania, che del ministero è stato capo Dipartimento delle politiche agricole e internazionali. Alla salute è andato Renato Balduzzi, che fino a oggi presiedeva l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Ministro per i rapporti con il Parlamento è Piero Giarda, responsabile del Laboratorio di Analisi Monetaria dell'Università Cattolica, già sottosegretario al Tesoro dal 1995 al 2011, mentre ministro della Coesione territoriale è Fabrizio Barca, direttore generale presso il ministero dell'Economia, già dirigente nel Servizio studi della Banca d'Italia, capo del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e di Coesione e presidente del Comitato politiche territoriali dell'Ocse.   "SENZA POLITICI MENO IMBARAZZI" "La blindatura di un governo dipende dalla sua capacità di agire e di spiegare al parlamento la portata della sua azione", ha detto Mario Monti illustrando la lista dei ministri e spiegando il motivo per cui non ci sono ingressi 'politici' nell'esecutivo. "Le forze politiche hanno manifestato, uscendo da una fase di dialettica molto vivace, la preferenza di sostenere questo governo senza farne parte con loro esponenti", ha sottolineato. "La non presenza di politici nel governo lo agevolerà: toglierà un motivo di imbarazzo". "Sono affidati a personalità femminili ministeri di grande rilievo: Interno, Giustizia, Lavora e Politiche sociali con delega per le Pari opportunità", ha detto Monti, che ha rivolto "un sentito ringraziamento al Capo dello Stato per l'onore che mi ha fatto chiamandomi e per il sostegno avuto da lui in ogni istante". "Desidero ringraziare le forze politiche e sociali per la collaborazione avuta in occasione delle consultazioni", ha detto ancora". "SVILUPPO AL CENTRO DELL'AZIONE DI GOVERNO" "L'affidamento ad una sola persona del ministero dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture e dei Trasporti, salvo successiva designazione di viceministri, corrisponde ad una logica che desidero molto sottolineare dell'azione di governo: mettere al centro le iniziative coordinate per la crescita economica e lo sviluppo", ha detto il nuovo premier. "Il nuovo ministro allo Sviluppo economico ha una lunga storia manageriale, con esperienza nel mondo dell'industria, dei servizi e delle banche. Ho considerato la sua storia come un importante premessa e promessa per un'attività proficua senza che ci siano possibili intralci legati alla sua passata attività". DOMANI IL PROGRAMMA AL SENATO Monti ha illustrato le prossime tappe dell'esecutivo. "Presenteremo il programma di governo alle due Camere, da domani al Senato. Sarà quella l'occasione più opportuna per prendere una prima visione sulle linee programmatiche del governo". "Spero che governando bene potremo dare un contributo al rasserenamento e alla coesione delle forze politiche". "Abbiamo operato in tempi brevi e con serietà di procedura e con molta attenzione alla qualità delle scelte. Ci sentiamo sicuri di ciò che abbiamo fatto ed abbiamo ottenuto molti segnali di incoraggiamento dai nostri partner europei e dal mondo internazionale. Tutto questo confido che si tradurrà anche, pur in una fase complicata, in un rasserenamento di quella parte della difficoltà dei mercati specificatamente concernente il nostro paese", è l'auspicio di Monti che ha detto ai cronisti: non ci saranno "passaggi in corsa, perché di corsa si tratterà", .lasciando intendere quale sarà l'impegno del suo governo dal momento del suo insediamento. Monti ha inoltre escluso che ci possano essere futuri inserimenti nell'esecutivo di politici.   LE TAPPE DEL GOVERNO Il segretario generale del Quirinale, Donato Marra ha reso noto che il giuramento del nuovo governo si terrà oggi pomeriggio alle ore 17. È stata convocata alle 18.30 di oggi la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio che dovrà stabilire i tempi del voto di fiducia al governo guidato da Mario Monti. La richiesta di un iter radipo e senza intoppi per l'esecutivo dell'ex commissario Ue è stata avanzata da tutti gli schieramenti. LE STRATEGIE DEI PARTITI Vertice all'ora di pranzo a Palazzo Grazioli con Silvio Berlusconi e alle 19 riunione dell'Ufficio di presidenza del Pdl. Sono questi gli appuntamenti di oggi del partito di via dell'Umiltà. Dopo le trattative durate fino a questa notte con il Professore della Bocconi su alcune caselle considerate strategiche dal Pdl, prima fra tutte quella del dicastero della Giustizia, i vertici del partito torneranno a riunirsi da Berlusconi. Nel tardo pomeriggio, poi, sarà convocato nuovamente l'Ufficio di presidenza per fare il punto in vista del voto di fiducia sul nuovo governo. Anche il Partito democratico prepara le prossime mosse. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha convocato per questa sera alle 20 il coordinamento del partito, alla riunione parteciperanno anche i membri della segreteria. LE CONSULTAZIONI La seconda giornata di consultazioni era iniziata in salita per l'ex commissario Ue: una frase di Italo Bocchino che ha indicato Monti come il prossimo candidato premier del Pd ha mandato su tutte le furie il Pdl. Parte il fuoco di fila da via dell'Umiltà, con Daniele Capezzone che arriva a definire "a rischio" il nascente esecutivo Monti. A palazzo Giustiniani arriva la delegazione del Pd guidata da Pier Luigi Bersani, che ribadisce pieno e incondizionato sostegno al Professore. Poco dopo sono Angelino Alfano e i capigruppo del Pdl a entrare nello studio di Monti. L'incontro va avanti per oltre un'ora e mezza e alla fine, pur con il paletto del programma concordato da Silvio Berlusconi con l'Europa, arriva il via libera ufficiale del Pdl. MONTI SERENO "Dopo questa esplorazione vasta voglio trasmettervi la mia convinta e motivata fiducia nella solidità delle nostre istituzioni", sono state le parole di Monti durante la conferenza stampa di Palazzo Giustiniani, per la seconda sera consecutiva davanti alle telecamere dopo aver incontrato, oltre ai due principali partiti, le parti sociali e le rappresentanze di giovani e donne. Dalla giornata di consultazioni, sostiene di uscire con la "serenità" derivante dalla "convinzione" che questa "fase" si possa superare. Arriva a dire che anche le parti sociali, compresi i sindacati, "hanno offerto contributi concreti di possibili sacrifici parziali in vista di un risultato positivo più generale". Insomma, conclude guardando alla visita di domani al Colle, "sono in grado di assicurarvi che nelle prossime ore potrò definire un quadro già delineato e che domani mattina sarò in grado di presentare al capo dello Stato la sintesi di questo lavoro".

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