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Governo Monti, Vaticano: una bella squadra

Lorenzo Ornaghi, neo ministro dei Beni Culturali

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Aria di Todi a Roma. Sono diversi i nuovi ministri che per formazione e ruolo provengono dal mondo cattolico e sono ad esso vicini. Tra questi Francesco Profumo (Istruzione), Paola Severino (Giustizia) e Renato Balduzzi (Sanità). Ma tre di loro, in particolare, hanno avuto un ruolo da protagonisti nel recente forum delle associazioni cattoliche organizzato a Todi con il placet del numero uno della Cei, cardinal Angelo Bagnasco e il coinvolgimento di sette associazioni «militanti»: Cisl, Mcl, Acli, Confartigianato, Compagnia delle Opere, Confcooperative, Coldiretti. A un mese esatto da quell'appuntamento, nel quale molti hanno visto il punto di partenza di un nuovo corso per i cattolici in politica, Corrado Passera, Lorenzo Ornaghi e Andrea Riccardi, a Todi relatori di punta, si ritrovano all'Esecutivo Monti, rispettivamente con le deleghe a Sviluppo e Infrastrutture, Cultura e Cooperazione. Circostanza notata oggi dallo stesso leader della Cisl, Bonanni, che a Todi aveva chiesto «un governo diverso e più forte». A molti in Vaticano non sarebbe dispiaciuto che Gianni Letta fosse della partita. L'ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gentiluomo di sua Santità, è sempre stato un tassello chiave nei rapporti tra l'Italia, il suo governo e i Sacri Palazzi. Anche in questa fase difficile. Le cose sono andate diversamente, ma dal segretario di Stato vaticano arriva un segnale di piena soddisfazione al nuovo governo nel suo complesso: «Una bella squadra», «attrezzata per affrontare» il lavoro che l'aspetta, è la 'benedizionè del card. Bertone. E l'Osservatore Romano pubblica in prima pagina la notizia del nuovo governo e fa proprio l'auspicio alla coesione. Poco dopo la comunicazione della lista dei ministri, il giornale dei vescovi, Avvenire titolava on line: «Nel governo nessun politico. Ministri Passera, Ornaghi e Riccardi», ponendo l'accento proprio sui tre nomi più rappresentativi dal punto di vista del giornale dei vescovi. «Se ci fosse stato anche Dell'Aringa avremmo fatto l'en plein», azzarda interpellato al telefono uno dei promotori di Todi. In effetti il nome di Carlo Dell'Aringa, anch'egli tra i protagonisti del forum, era circolato nel toto-ministri della vigilia per un possibile incarico al Welfare. La soddisfazione tra le fila cattoliche è palpabile. Andrea Olivero, presidente Acli, parla di un «esecutivo convincente» composto da «figure di alto profilo», a cui ora chiede riforme. Un appello che arriva anche dal presidente del Movimento Cristiano Lavoratori, Carlo Costalli, con l'auspicio che questo governo possa lavorare «fino alla scadenza naturale della legislatura, per tornare a una normale democrazia dell'alternanza». Il no a elezioni anticipate, del resto, era stato pronunciato a Todi e resta valido. «Occorre tirar fuori il Paese dal baratro: si apra una stagione nuova per il Paese», aggiunge Azione Cattolica. Dal versante opposto, l'Uaar, Unione atei e agnostici razionalisti, che annovera nomi come l'astronoma Margherita Hack, il matematico Piergiorgio Odifreddi e il disegnatore satirico Sergio Staino, sente odore di bruciato e bolla il nuovo esecutivo come «il primo governo Bagnasco».  

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