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La squadra di Monti. Soltanto tecnici

Il neosenatore Mario Monti esce dall'albergo per recarsi a palazzo Giustiniani,

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Mario Monti continua incessante nella sua opera di tessitura in vista dell'incarico a presidente del Consiglio e non mancano le indiscrezioni sulla possibile squadra di governo. Chi ha avuto modo di parlargli in queste ore, lo descrive sereno e molto determinato. Per l'Adnkronos, il neo senatore a vita non nasconde che ci sono ancora problemi da risolvere, ma sarebbe sicuro di farcela. E intanto, la lista dei ministri a spiccato profilo tecnico sarebbe praticamente chiusa. Secondo una lista ufficiosa diffusa dall'Agi la squdra del professore sarebbe formata da: Guido Tabellini, professore di economia presso l'università Bocconi al dicastero di via XX Settembre, Carlo Secchi al ministero dello Sviluppo, il rettore della Cattolica, Lorenzo Ornaghi, all'Istruzione, Lanfranco Senn alle Infrastrutture, Cesare Mirabelli alla Giustizia, Giuliano Amato agli Esteri, Enzo Moavero sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Solo tecnici, nessun politico, d'accordo con il presidente della Repubblica. La squadra di governo è uno dei temi dell'incontro di oggi a Palazzo Chigi tra il presidente della Bocconi e il premier uscente Silvio Berlusconi. Fonti parlamentari del Pdl riferiscono che Silvio Berlusconi avrebbe aperto al governo Monti, ponendo un'unica vincolante condizione: la presenza di Gianni Letta nel governo. Sul nome dell'attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio, però, c'è il no del Pd che vorrebbe solo tecnici. Una soluzione di compromesso potrebbe portare nell'esecutivo sia Gianni Letta che Enrico. Un'altra "condizione" che, spiegano le stesse fonti, pone il Cavaliere è sul piano programmatico. Ovvero no alla patrimoniale. L'economista, infatti, sostengono fonti di via dell'Umiltà, vorrebbe una larga convergenza anche sul programma. Liberalizzazione delle professioni, piano di dismissioni, reintroduzione dell'Ici: sono alcuni dei punti sui quali il prossimo premier avrebbe fatto sapere di puntare. La Lega ha già fatto capire che non appoggerà Monti, ma che potrebbe sposare alcuni punti del programma. "C'è chi pensa che anche sulla patrimoniale si potrebbe trovare una soluzione: ovvero "colpire" soltanto una certa fascia di reddito, osservano fonti ben informate. Berlusconi, infatti, avrebbe confidato ai suoi di non voler sostenere un esecutivo delle tasse.   Berlusconi ieri ha cercato per tutta la giornata di trovare una mediazione nel partito sul nome di Monti. Inizialmente la tentazione era quella di chiedere il voto del Pdl nell'ufficio di presidenza che si terrà nel tardo pomeriggio a palazzo Grazioli. Le "colombe" del partito gli hanno sconsigliano questa strada. Il Cavaliere invece sarebbe pronto a dire sì al governo Monti. Anche per questo motivo il Pdl nel giro di consultazioni che si terranno al Colle dovrebbe recedere dalle intenzioni manifestate ieri: ovvero dall'idea di fare i nomi di Alfano e Dini a Napolitano. Il presidente della Repubblica vorrebbe accelerare, in modo da "presentare" ai mercati il nome di Monti già lunedì. A testimoniare la fretta del capo dello Stato nel chiudere la partita il fatto che il giuramento potrebbe addirittura esserci tra domenica e lunedì.  

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