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Il risparmio prima di tutto

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (D) con Mario Monti

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Drin! Squilla il telefono e il trader delle ore 15 di un venerdì 11-11-11 soleggiato ma che sa d'autunno: «Lo spread è sceso da 500 a 460 punti base. È un grande risultato, perché molte Borse oggi sono chiuse. C'è fiducia in un prossimo governo Monti. C'è un'ondata patriottica suscitata dall'arrivo di Monti, sappiamo di ordini d'acquisto di titoli italiani da parte di clienti retail delle Banche Popolari per centinaia e centinaia di milioni di euro. Ma se lunedì Monti non è a Palazzo Chigi i fondi internazionali ci scaricheranno addosso il diluvio universale». Clic! Sono abituato ad ogni tipo di notizia ma chi è all'altro capo del filo non è un teorico della materia, è uno che compra e vende, sta sugli schermi di Bloomberg e non gioca a bruscolini. Sa di cosa parla e sa come si fa. Da giorni rifletto sull'incredibile situazione in cui ci siamo ficcati: la finanza ci ha imposto l'agenda, la politica si è arresa per incapacità manifesta, il presidente del consiglio il giovedì pensa alle elezioni, il venerdì vuole il governo tecnico e il sabato non sa che pesci pigliare. Il presidente della Repubblica marcia come un caterpillar, pressato dal fattore tempo forse ha perfino esagerato nei confronti di un premier che in fondo il passo indietro alla fine lo ha fatto. È una situazione che definire eccezionale è poco. Mancano poco meno di due mesi al 2012, anno in cui l'Italia dovrebbe emettere 250 miliardi di euro di debito. Mario Monti è un premier in pectore uscito dal mazzo di carte pregiato del gruppo Bilderberg. È quello che ci vuole? In condizioni normali si voterebbe ma viviamo tempi straordinari e alla fine mi sono convinto ascoltando chi sta sul mercato e soprattutto vedendo le incredibili giravolte del Palazzo che sia meglio per tutti rimboccarsi le maniche e sostenere il governo Monti fino al 2013. È vero che un popolo e una nazione devono essere padroni del proprio destino, ma la libertà di suicidarsi io non la concederei a nessuno. Berlusconi ha fatto un gesto da statista annunciando le dimissioni, continui a servire il suo Paese: sostenga Monti e protegga il risparmio degli italiani. Si può fare un falò della propria esperienza politica, non della ricchezza di un Paese.  

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