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Il passo indietro di Gianni Letta

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Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta

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Ho fatto il mio percorso, in tutti questi anni ho servito il Paese, ora tocca ai giovani, con questa esperienza ho concluso. Agli esponenti del Governo è sembrato un vero e proprio commiato, un ragionamento di chi ha servito l'Italia e ora non vuole essere tirato in diatribe politiche. Tutto ancora può succedere, ma il sottosegretario del Consiglio - riferiscono alcuni membri del governo - si è tirato fuori e ha voluto ringraziare tutto il Governo Berlusconi nella sua interezza per il lavoro svolto finora. Io e anche voi - ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio - abbiamo la coscienza a posto, ora il futuro è dei giovani, io ho dato tutto quello che potevo dare. Ai presenti nella riunione a Palazzo Chigi, Letta è apparso stanco, quasi con l'intenzione di voler uscire dalla politica. E' stato proprio Letta a portare avanti le trattative sia con il Colle e sia con l'opposizione per arrivare al sì del Pdl e di Berlusconi all'esecutivo Monti. Il suo nome in un primo momento sembrava dovesse essere inserito nella "lista Monti", ma ci sarebbe stato l'alt del Pd e del terzo polo e del "fuoco amico" di un partito della coalizione di maggioranza, ovvero la Lega, a ostruire la sua strada per un eventuale ingresso nel futuro governo. Non è ancora certo che Letta non entrerà nell'esecutivo, visto che il premier insisterà su questo punto, contando sull'appoggio anche di Giorgio Napolitano. Berlusconi, durante l'ufficio di presidenza del Pdl, ha ribadito che la scelta di appoggiare Monti è obbligata ed è proprio Letta uno di quelli che si sono spesi di più per "sbloccare" l'impasse.  

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