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Oggi il voto sulla legge di stabilità

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Dopoil clima istituzionale dei giorni scorsi ieri sono tornate le polemiche, a causa della norma che abroga il catalogo nazionale delle armi da sparo, vecchio pallino della Lega, e soprattutto per il rifinanziamento della legge mancia. Oggi il testo approda a Palazzo Madama e su di essa esordirà il premier «in pectore» Mario Monti, nella sua qualità di senatore a vita. La commissione Bilancio di Palazzo Madama è sembrata voler essere all'altezza del nuovo appello del presidente Napolitano a «essere all'altezza della situazione» e a dare «segnali all'Ue». E così ha lavorato serratamente esaminando gli emendamenti del governo e del relatore, Massimo Garavaglia (Lega), e i pochissimi delle opposizioni non ritirati (30 sui 500 iniziali). Tutti i testi del governo, a partire dal maxi-emendamento, sono stati approvati con il sì della maggioranza, l'astensione del Pd e la non partecipazione al voto del Terzo Polo che ha giudicato «insufficienti» rispetto alla gravità della situazione le norme del governo. L'Idv ha votato contro.

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