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Il programma di Renzi: cento idee di destra

Il sindaco di Firenze Matteo Renzi durante il suo intervento finale alla convention dei rottamatori ''Big Bang''

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Per alcuni sono troppe. Per altri vecchie. Per altri ancora semplicemente irricevibili. Nonostante i buoni propositi e gli appelli all'unità, Matteo Renzi continua ad agitare il Pd. Stavolta a far discutere, dopo lo scontro a distanza con Pier Luigi Bersani che ha caratterizzato il weekend, sono le 100 idee prodotte dal Big Bang organizzato dal sindaco di Firenze. Ieri la lista è approdata sul web (www.leopolda2011.it) dove diventerà oggetto di dibattito che servirà per limarla e, nel caso, migliorarla. Ma tra i Democratici la discussione è già piuttosto animata. E se il vicecapogruppo del Pd alla Camera Marina Sereni si limita a sottolineare che «alcune di esse riprendono proposte che già circolano nel partito, alcuno sono del tutto nuove, ed altre sembrano fatte apposta per fare dibattito», altri sono ben più duri. Tra questi Sergio Cofferati già protagonista, domenica 23, di un acceso botta e risposta televisivo con il sindaco. «Renzi non ha detto nulla di nuovo alla Leopolda - spiega l'eurodeputato democratico -, non vedo proposte, agita temi molto generici, pieni di illusioni, a volte sono solo titoli e ipotesi da dettagliare. La mia centrosinistra è molto lontana da quella di Renzi. Noi insieme? È una contraddizione che non può durare in eterno. È abbastanza paradossale che siamo nello stesso partito». A questo punto uno non può che chiedersi: ma cos'ha detto il sindaco? Quali sono queste 100 idee che danno così fastidio? Cinque le macroaree che vengono affrontate: «Riformare la politica e le istituzioni»; «Far quadrare i conti per rilanciare la crescita»; «Green, digital, cultura e territorio: le nuove leve dello sviluppo»; «Dare un futuro a tutti»; «Per una comunità solida e solidale». Molte cose fanno parte del già sentito. Dall'abolizione totale delle province alla fine del bicameralismo perfetto con relativo taglio dei parlamentari, dal «fuori i partiti dalla Rai» allo stop a qualsiasi tipo di condono, fino alla modifica della legge elettorale con collegi uninominali, l'abolizione dell'«inutile» Cnel, la riforma degli ordini professionali, la realizzazione della banda larga. Altre fanno parte dell'immaginario berlusconiano. Vedi l'abolizione dell'odiata Irap. Ma alcune sono delle assolute novità. Tra queste spicca sicuramente «l'amnistia condizionata» per i corrotti. Secondo Renzi, i politici che: ammettono le colpe, indicano i complici, restituiscono i soldi e si impegnano a non fare più politica, sono meritevoli di amnistia. Ancor meglio è sicuramente la proposta che va sotto il nome di «immigrazione intelligente». Meccanismo semplice: si fa una lista dei lavori che servono e si fanno entrare solo gli immigrati che possono svolgerli. La valutazione spetta a consolati e ambasciate. Peccato che «l'immigrazione intelligente» funzioni poco con chi sbarca a Lampedusa o entra clandestinamente in Italia. Tra i «sogni» di Renzi, c'è anche quello di far lavorare 15 giorni in più all'anno giudici e magistrati. Basta con la chiusura dei tribunali dal 1° agosto al 15 settembre. Solo 30 giorni di ferie (20 in estate, 10 nel periodo natalizio). Mentre all'idea 52 ecco spuntare la «valutazione dell'attività dei magistrati» con «maggiori responsabilità in caso di errori conclamati». E poi uno si chiede perché il sindaco di Firenze raccolga più consensi nel centrodestra che nel centrosinistra.

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