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Italia salva anche con i titoli all'8%

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Èquanto emerge da uno «stress test» della Banca d'Italia contenuto nel rapporto sulla stabilità finanziaria. L'esercizio di «stress» ha ipotizzato, in un primo scenario, che dal gennaio 2012 i rendimenti su tutte le nuove emissioni di titoli pubblici subiscano un incremento di 2,5 punti percentuali rispetto al quadro di base. «Si tratta di un'ipotesi estrema - è spiegato nel rapporto - Nell'estate 2011 il rendimento lordo dei Btp decennali aumentato di circa un punto percentuale. In un secondo scenario si è ipotizzato che l'aumento dei rendimenti si ripercuota negativamente sulla crescita, annullandola nel triennio 2012-14; tale ipotesi e coerente con le stime disponibili circa gli effetti di un aumento degli spread sull'attività economica. In entrambi gli esercizi si sono utilizzate elasticità standard del bilancio pubblico rispetto a variazioni del quadro macroeconomico. In particolare, si ipotizza che un calo di un punto percentuale della crescita riduca l'avanzo primario di 0,5 punti percentuali del Pil, e che un aumento di un punto percentuale dei tassi aumenti la spesa per interessi dello 0,2% del Pil nel primo anno, dello 0,4 nel secondo e dello 0,5 nel terzo. I risultati indicano che anche nel primo scenario sfavorevole il rapporto debito/Pil si ridurrebbe fino al 115,5% nel 2014. Nel secondo il debito pubblico si stabilizzerebbe poco al di sopra del 120 per cento del Pil.

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