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Bossi: "L'Italia così non dura" E lancia le gabbie previdenziali

Umberto Bossi

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"Milioni di persone vivono alle spalle del nord: ditemi se questo è un paese che può durare? Ho i miei dubbi, non basta mettere fuori un tricolore". Così Umberto Bossi, durante un comizio alla Sagra della Zucca di Pecorara, nel piacentino. Sul palco al fianco del Senatur anche il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. "Non ancora, non è mica facile fare le cose", ha risposto il senatur a un militante che gli aveva gridato "Umberto, ci hai salvato dal fallimento". "Non è - ha aggiunto Bossi - che uno a va a Roma, schiaccia un bottone ed è tutto a posto". "Bisogna fare le gabbie previdenziali, è una bella idea, al nord danno più di quello che ottengono, mentre al sud danno poco e ricevono di più", è la proposta lanciata da Bossi. "Il Nord - ha aggiunto Bossi - ottiene meno di quello che paga, il Sud paga il 59% e ottiene di più. Si volevano tagliare le pensioni ai lavoratori del Nord che hanno già pagato, noi ci siamo schierati e li abbiamo fermati". "Il federalismo - ha aggiunto rispondendo a chi dalla platea lo invocava - lo abbiamo già preso, ma non basta, servono le gabbie previdenziali. Ognuno deve ottenere per quello che paga". Secondo Bossi, "a parte la Lombardia che è in pari, le altre regioni del nord, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, danno più di quello che ottengono, mentre al sud danno poco e ricevono di più". "Noi siamo abituati a lottare e non vogliamo andare a picco, il nord è la prima forza industriale d'Europa e sarà dura mandarci a picco, teniamo duro finché un giorno non saremo liberi". Ai militanti che gridavano "Padania libera" e "Secessione", Bossi ha detto che "questo è il grido che fa tremare quei coglionazzi del centralismo romano. Nessuno può fermare il popolo, ci ha provato anche Gheddafi, si èvisto che fine ha fatto". "Sulla famosa lettera all'Europa la Lega è stata determinante, io sto sempre all'erta quando sento parlare d'Europa", ha detto Bossi commentando le misure anticrisi presentate a Bruxelles dal governo. "L'Europa - ha aggiunto - vede un Paese che non è quello che è in realtà, ovvero due Paesi divisi, uniti da quei disgraziati dei savoiardi, se il nord fosse libero sarebbe uno dei paesi più ricchi d'Europa". Ennesimo attacco di Umberto Bossi ai giornalisti e, in particolare, a quanti scrivono sulla sua famiglia. "Prima o dopo vi spacco la faccia o vi denunciamo", ha detto dal palco della sagra della zucca di Pecorara, nel piacentino. "Verrà un giorno in cui la gente vi piglia per il collo - ha minacciato - attenti, c'è un limite alla critica, fino adesso l'abbiamo accettato, ma prima o poi viene il momento della rabbia". "Chi ha la rabbia sono loro - ha poi proseguito il senatur riferendosi ai cronisti - graffiano la pagina con le loro balle". "Non possiamo neanche denunciarli - ha sostenuto - perché i magistrati sono dalla parte loro".   "Sta venendo il tempo di mettere la ragione ed il cuore al posto del saggio di interesse, di mettere il pane al posto delle pietre e l'uomo al posto dei lupi", ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Nel suo breve saluto ai militanti leghisti, Tremonti non ha toccato argomenti di stretta attualità, né ha voluto rispondere alle domande dei giornalisti. Tremonti è, come del resto Bossi, un habitue della festa organizzata tradizionalmente il 31 ottobre in Val Tidone. Prima di andare alla festa Tremonti ha partecipato anche alla messa che è stata celebrata nella chiesa parrocchiale di Pecorara. "Perché venivamo qua a mangiarci un piatto di zuppa - ha detto Tremonti - ci hanno accusato di essere pagani, così prima siamo andati alla messa a farci benedire. L'identità delle persone e dei popoli dà la forza e dà la pace, in un mondo dove tutto è in commercio ci sono però i valori che non sono merce".  

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