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Di Pietro in piazza con la Cgil. Il Pd sta a guardare

Antonio Di Pietro al tribunale di Firenze

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Altro che riforme condivise e spirito di coesione nazionale di fronte alla crisi economica e al pressing dell'Europa. Sulle pensioni le opposizioni sono pronte «Domani l'Italia dei Valori sarà in piazza del Popolo, a Roma, insieme ai pensionati e alle pensionate italiane per partecipare alla manifestazione nazionale della Spi-Cgil» annunciano il presidente dell'Idv, Antonio Di Pietro, e il responsabile Lavoro e Welfare del partito, Maurizio Zipponi. «Sulle pensioni - sottolineano - in particolare, è ora di finirla con interventi tesi solo a far cassa sulla pelle dei soliti noti. Bisogna misurarsi con un intervento strutturale, che separi la previdenza dall'assistenza, combatta l'abnorme evasione contributiva, garantisca la flessibilità in uscita su base volontaria, unifichi gli enti assicurativi e previdenziali, razionalizzando i costi di gestione. E soprattutto che sani finalmente la rottura generazionale prodotta da decenni di precarizzazione selvaggia, attraverso la copertura di almeno il 60% dell'ultima retribuzione per le future pensioni dei giovani. Per farlo, bisogna mandare a casa il Governo Berlusconi-Bossi, ormai screditato dentro e fuori il paese, per aprire una nuova stagione politica e istituzionale nell'interesse dell'Italia che lavora e che produce», concludono. Ancora una volta il leader Idv incita allo scontro di piazza: «Per questo governo ladro a ripianare i conti devono essere i lavoratori, i precari e le fasce deboli e non gli approfittatori e gli evasori della Casta. Ancora una volta, si dimostra che chi è al governo non vuole la pace ma lo scontro sociale. Ecco perché‚ è estremamente necessario che chi ha forza, responsabilità, senso delle istituzioni, anche all'interno di questo Parlamento, spenga la luce e faccia finire la legislatura prima che lo scontro aumenti. E certamente non è con la repressione che si può fermare la disperazione», attacca Di Pietro. Tutta musica per le orecchie di Susanna Camusso: «A giudicare dalle indiscrezioni di stampa che trapelano sui contenuti della lettera, lo spirito riformatore del governo si traduce in un ennesimo attacco del governo sui licenziamenti, sul lavoro precario e sulle pensioni, colpendo in particolar modo le donne e il mezzogiorno», spiega la leader Cgil. «Abbiamo visto in questi minuti dichiarazioni di altre organizzazioni sindacali, siamo per proporre a tutti una iniziativa di mobilitazione unitaria che rimetta al centro le ragioni del lavoro e della crescita, negate dalle scelte di questo governo». Unitaria dice.Già, ma allora il Pd? I democratici per ora stanno a guardare. Il dubbio è sempre lo stesso: da che parte stare?

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