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Il Pdl chiede la revoca dell'arresto di Papa

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Alfonso Papa va liberato perché non sussistono più le esigenze cautelari che hanno determinato la sua carcerazione preventiva. A sostenerlo sono Maurizio Paniz, Enrico Costa e Gaetano Pecorella. I tre deputati Pdl hanno depositato ieri presso la Giunta per le Autorizzazioni della Camera la richiesta di revoca dell'autorizzazione «all'esecuzione della misura cautelare» nei confronti del parlamentare della maggioranza, in carcere dal 20 luglio scorso. Nell'istanza si sostiene che l'arresto è di fatto revocabile «non esistendo un'esplicita norma che lo vieti», anche perché le autorizzazioni «sono di norma concesse "sic stantibus" e sono suscettibili di revoca in ossequio al principio dell'autotutela». Il ragionamento dei tre berluscones è questo: dal giorno in cui Papa è stato portato a Poggioreale sono passati oltre tre mesi e per lui è già stato richiesto il giudizio immediato. La scelta di questo tipo di rito «impone di ritenere già esistente e completo il quadro probatorio», quindi il rischio di inquinamento delle prove o il pericolo di fuga, non si esistono più. C'è un'altra ragione per cui Papa dovrebbe lasciare il carcere. È un punto a cui i tre tengono molto. Leggendo il documento, appare chiaro infatti che il parlamentare viene considerato importante «in relazione al conteggio del numero legale dell'assemblea della Camera». La sua assenza, scrivono, determina «un apparente vulnus istituzionale», mentre il Pdl punta a tutelare «il plenum assembleare, soggetto ad una verifica permanente». Costa, Pecorella e Paniz chiedono che l'istanza venga messa immediatamente all'ordine del giorno della giunta. Spetta al presidente Pierluigi Castagnetti calenderizzare il documento, ma l'esame del testo non potrà avvenire prima di mercoledì, quando è fissata la prossima convocazione. Quanto all'esito nessuno si sbilancia: si tratta di un caso senza precedenti. «È un caso inedito - spiega Castagnetti - leggeremo l'istanza e la valuteremo». Fiducioso Francesco Paolo Sisto, deputato Pdl in giunta, che non riesce a nascondere una certa gioia: «Spero che l'assurdità della situazione che colpisce Papa, punitiva oltre ogni ragionevole limite e contraria al senso di umanità, sarà il punto di partenza per un doveroso approfondimento della vicenda», spiega. Carlo Di Casola, legale di Papa, apprende in diretta telefonica la notizia: «Non sapevo niente, adesso mi metto subito a studiare l'argomento - dice - Domani (oggi, ndr) avevo già in programma di andare a trovarlo. Adesso potrò andarci con questa bella notizia».

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