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Angeletti: "Alemanno ha ragione. Servono regole anche per i cortei"

Il segretario della Uil Luigi Angeletti

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«L'ordinanza del sindaco di Roma Gianni Alemanno non lede il diritto di manifestare, le regole infatti sono necessarie a conciliare questo diritto con il diritto al lavoro e alla mobilità dei cittadini». Il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti prende una posizione diversa da quella della Cgil che ha attaccato duramente la decisione del Campidoglio. Per Angeletti si può benissimo organizzare una manifestazione senza che sfoci in un corteo.   Quindi per Roma sarebbero preferibili le manifestazioni nelle piazze ai cortei?  «Roma è una città particolare, ha un centro storico difficile da controllare per i sistemi di sicurezza e poi ha sempre una presenza turistica importante. Pertanto le manifestazioni non devono creare disagi trasformandosi in un danno per il turismo, oltre che per le attività commerciali. Utilizzare la formula della manifestazione in piazza piuttosto che il corteo non significa limitare la libertà di manifestare». Eppure la Cgil non la pensa così. Siamo alle solite divisioni tra le organizzazioni sindacali? «Ognuno ha la sua opinione. Quella della Cgil mi sembra una forzatura iedologica. Io penso che bisogna conciliare la libertà di manifestazione con le questioni di ordine pubblico nella città evitando al massimo i contraccolpi economici e occupazionali ad una realtà che vive di turismo».   Il 28 ottobre è previsto lo sciopero nazionale. Come vi regolerete? Non c'è il rischio che si ripresentino altri episodi di violenza? «Lo sciopero nazionale del 28 ottobre dichiarato dalla Uil nel pubblico impiego, vedrà confluire i lavoratori direttamente in Piazza Santi Apostoli. Il diritto a manifestare non è leso dalla regolamentazione delle sue modalità. Le regole sono necessarie a conciliarlo con il diritto al lavoro e alla mobilità di altri milioni di cittadini». Gli episodi violenti di sabato scorso si potevano evitare? Ci sono state carenze, secondo lei, dal punto di vista della sicurezza? «Il controllo di una manifestazione è sempre problematico. L'atteggiamento delle forze dell'ordine non può essere oggetto di contestazione. Separare dal corteo i possibili agitatori non è facile. Come pure non è facile prevenire certi comportamenti violenti. In alcune situazioni l'opera di prevenzione aiuta ma nel caso di una città come Roma è tecnicamente difficile». Ma la manifestazione non rischia di avere un minor impatto mediatico?  «Niente affatto. Non è necessario sfilare per le strade di una città per dare forza a un messaggio».  

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