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«Angustiato dalla mancanza di riforme condivise»

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Maieri al Quirinale il capo dello Stato ha colto l'occasione della cerimonia di consegna delle onorificenze a 25 nuovi Cavalieri del Lavoro per tornare a spronare il governo sull'urgenza di varare «riforme per favorire la crescita e lo sviluppo». Visti i ritardi dell'esecutivo che ha lasciato slittare ancora l'approvazione del decreto sviluppo, il capo dello Stato ha espresso tutta la sua «angustia» per la mancanza di una «larga condivisione» intorno al tema delle riforme. Anche se «le difficoltà» nella ricerca di un'intesa sul da farsi «sono sotto gli occhi di tutti» (come ammetterà poco dopo con i cronisti Silvio Berlusconi, parlando del dl sviluppo), è proprio a «queste difficoltà» che «l'Europa guarda con preoccupazione», precisa Napolitano. Insomma, non c'è tempo da perdere, la crisi morde e ciascuno deve fare la «sua parte», insiste il capo dello Stato rivolgendosi al mondo delle imprese «che sta facendo molto», ma soprattutto alla «classe politica», e cioè «l'insieme delle forze politiche, innanzitutto il governo, la maggioranza di governo». Ma Napolitano ha parlato anche di quanto successo a Roma sabato scorso, si è detto «preoccupato» per «la coesione sociale, l'equilibrio democratico e per la convivenza civile», ha esortato a prestare «attenzione alla protesta pacifica in uno con il rifiuto e il dovere del rigore contro inammissibili violenze». Soprattutto parla di nuovo alla politica, affinché «disoccupazione e frustrazione giovanile siano al centro delle nostre preoccupazioni». Mentre invece sembra ci si distragga dietro a «calcoli elettorali». Serve «lungimiranza», conclude Napolitano, «è giunto il momento di abbattere gradualmente ma a ritmo sostenuto il debito pubblico accumulatosi nel corso dei decenni. Lo stiamo facendo, come indicano i decreti di luglio e agosto; intendiamo farlo senza alcuna incertezza e tergiversazione».

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