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Prestigiacomo esulta: salvate le politiche ambientali

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Ilministro dell'Economia, durante la seduta d'Aula per il voto di fiducia al governo, si è più volte appartato con i colleghi dell'esecutivo con cui, in questi giorni, c'erano state vere o presunte frizioni. Su tutti il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo che giovedì sera aveva minacciato di non votare «una legge di stabilità che di fatto cancella il ministero dell'Ambiente». Ieri mattina il colloquio in Aula poi, nel pomeriggio, il Consiglio dei ministri dopo il quale la titolare dell'Ambiente ha commentato soddisfatta: «Oggi è stata evitata la sostanziale chiusura delle politiche ambientali grazie all'integrazione dei fondi decisa dal Consiglio dei Ministri per il Ministero dell'Ambiente». «È importante - ha aggiunto - che sia andata così ma non basta. L'Ambiente non può essere un cespite da sfoltire, dev'essere una filiera su cui investire perché è l'unico settore che nella crisi attuale continua a crescere ed a creare occupazione. Nel decreto sviluppo dovranno essere inserite norme capaci di consolidare e rafforzare il trend positivo delle attività legate alla green economy. In questo campo non si deve più parlare di tagli ma di investimenti, non di limiti ma di incentivi. Il paese ha bisogno di sviluppo ed in Europa e nel mondo lo sviluppo si chiama green economy. L'hanno capito in molti paesi». Ma Prestigiacomo non è l'unico ministro con cui Tremonti ha parlato. Colloquio anche con il titolare dello Sviluppo Paolo Romani. Mentre Giancarlo Galan, al termine del consiglio dei ministri, ha commentato: «Sono soddisfatto per la cultura che è stata tutelata anche se il momento è difficile e richiede sacrifici per tutti». Le tensioni sembra superate. Per ora.

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