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Bond sul patrimonio immobiliare da vendere per dimezzare il debito

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Èil progetto al quale stanno lavorando un gruppo di senatori del Pdl, tra cui il presidente della commissione Bilancio Antonio Azzollini e Mauro Cutrufo, e che è all'esame anche dei tecnici del Tesoro. Tutto parte dall'esigenza di ridurre in maniera drastica il peso del debito. «Con le manovre attuali non andiamo lontano – spiega Mauro Cutrufo – Quello che noi proponiamo, invece, può riattivare la crescita e rilanciare l'economia». La società – per la quale esiste già un nome «Riequilibrio spa» – avrebbe innanzitutto come garanzia patrimoniale gli immobili che lo Stato vuole vendere, per un valore totale di circa 400 miliardi. «Dismetterli oggi – spiega ancora Cutrufo – significa svenderli perché bisogna far cassa in breve tempo. Con la creazione di questa società, invece, la cessione avverrebbe nell'arco, ipotizzato, di una quindicina di anni ottenendo quindi il massimo incasso possibile». Il secondo tassello dell'operazione, quello più amaro da digerire, è l'istituzione di una tassa di scopo, che dovranno pagare tutti i cittadini, ma anche banche e assicurazioni, e che andrà alla Riequilibrio spa. Ognuno pagherà secondo il proprio reddito e patrimonio, per un periodo calcolato di 30 anni, e il gettito è stato ipotizzato in 45 miliardi l'anno. La cifra che si verserà, nell'intero arco temporale, sarà più o meno quello di un reddito annuale. «In questo modo la società – spiegano ancora i senatori – avrà un patrimonio di circa 1300 miliardi, sarà appetibile e soprattutto garantita economicamente e potrà emettere bond per un importo di 700 miliardi che potranno acquistare i cosiddetti investitori istituzionali, banche, fondi, assicurazioni. Così si potrebbe riportare il rapporto del nostro debito pubblico sul Pil, che oggi è al 130 per cento almeno all'80 per cento». Cioè al livello di Francia e Germania. «Ma gli studi che abbiamo fatto – concludono i senatori – ci garantiscono che nell'arco di sei, sette anni, grazie anche alla vendita degli immobili la tassa potrebbe essere completamente abolita o fortemente ridimensionata. Nel frattempo, però, avremo riacquistato la fiducia dei mercato, fatto risalire il Pil e favorito la crescita».

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