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Il Pdl ancora non decide e l'Europa è un problema

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«Il condono non si può fare, non è praticabile». In piena bufera con l'opposizione che incalza e personalità anche autorevoli della maggioranza come il capogruppo Cicchitto che invita a non demonizzarlo, il sottosegretario all'Economia, Luigi Casero, mette il veto. Il problema, spiega, «non è etico-politico, ma meramente tecnico e legato al fatto che l'Unione Europea non permette un condono Iva». L'impraticabilità è data dal fatto che una sanatoria «non salvaguarderebbe gli importi di parte corrente e di lotta all'evasione fiscale inseriti nei provvedimenti di luglio ed agosto». E poi, rivolto a quanti pensano ancora che se ne possa discutere, ribadisce che c'è una nota del governo molto chiara che lo esclude. Ma Cicchitto non è dello stesso avviso anzi torna a condannare quello che definisce «il fanatismo ideologico» della Cgil e del Pd. Per il capogruppo alla Camera del Pdl, il condono può esser preso in considerazione come soluzione di scorta qualora non bastino le risorse per abbattere il debito pubblico recuperate con interventi fiscali, con l'innalzamento dell'età pensionabile e con la vendita degli immobili. Poi afferma che la sanatoria fiscale può essere agganciata alla riforma fiscale. Sulla stessa linea il ministro Saverio Romano: «sarebbe utile a reperire risorse attraverso meccanismi non punitivi ma di rilancio e soprattutto senza procedere a tagli orizzontali». Al momento quindi la partita sul condono è tutta aperta anche se il direttore generale dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, rivela che «nessuno ha chiesto al suo ufficio una valutazione tecnica» sul tema. Piuttosto per il direttore «bisognerebbe cominciare a pensare a qualche premio per chi paga le tasse». Poi ha ricordato i risultati della lotta all'evasione che porterà 11 miliardi entro il 2011, «in linea con le previsioni». Lo scorso anno, ricorda Befera, si è chiuso con 10,5 miliardi e le minori compensazioni sono state intorno a 6,6 miliardi. Il direttore ha poi ribadito che va respinta l'immagine di un fisco «vessatorio» giacchè «nella situazione di crisi che sta attraversando il mondo è doveroso per l'Italia recuperare almeno una parte di evasione». Poi ci possono essere casi di «errori e incomprensioni, che vanno denunciati». Befera ha ricordato l'efficacia del redditometro che darà «la possibilità di colpire l'evasione, andando a confrontare quanto viene speso con quanto viene dichiarato». «Andremo a confrontare la disponibilità finanziaria, cioè quante macchine, quante barche, e poi quanto dichiara il contribuente. È ovvio che se la barca è registrata in un registro navale estero per noi è impossibile avere informazioni». Bordate dai sindacati, Cgil e Uil allineati all'opposizione. «Significherebbe azzerare i primi positivi risultati ottenuti con la lotta all'evasione» tuona il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti e sottolinea che «sono un regalo agli evasori e insinuano nei contribuenti l'idea che i comportamenti opportunistici e di furbizia possano essere alla fine sempre premiati».

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