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A L'Aquila i terremotati si fanno la lista

Monticchio, L'Aquila, voto nelle tende

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L'AQUILA Quelle del 2012 per la città dell'Aquila non saranno elezioni amministrative come le altre. Il terremoto del 2009 ha rappresentato uno spartiacque con il passato, anche con quello politico e amministrativo della città: il sindaco che verrà non avrà un compito facile. Sarà il sindaco "della ricostruzione", che dovrà coordinare il processo di rinascita di una comunità sotto il profilo sociale ed economico, oltre che urbanistico. Tanto nel centrodestra quanto nel centrosinistra si cincischia, non c'è ancora una visione strategia sui programmi e sugli uomini e le donne da candidare. Una realtà che stride con quella di una città che vuole recuperare la sua identità, con cittadini e movimenti che spingono per conquistare un ruolo da protagonisti nel processo di rivitalizzazione di un'area collassata sotto la furia del sisma. In tanti si sentono di voler fornire un contributo: con questo spirito già dal luglio scorso è stata presentata la lista civica "L'Aquila che vogliamo". Si è presentata alla città con un candidato sindaco che è già scattato dai blocchi di partenza in vista delle elezioni di primavera. Il competitor scelto è Vincenzo Vittorini, già presidente dell'associazione "309 martiri del terremoto", che riunisce i parenti delle vittime del sisma e della "Fondazione 6 aprile per la vita". Due esperienze da cui si è autosospeso per evitare qualsiasi tipo di speculazione o strumentalizzazione che vedano mescolate politica e i morti del terremoto. Vittorini, medico, che in quella tragica notte perse moglie e figlia, su questo punto è chiarissimo. «La lista sarà formata da professionisti, giovani, e persone che vogliono lavorare per ricostruire L'Aquila meglio di come era prima. Al di là delle esperienze personali». Cardine del programma elettorale sarà una ricostruzione «sicura al cento per cento. Solo con una città completamente sicura si potrà progettare qualsiasi tipo di iniziativa per la ripresa economica, sociale e turistica. I problemi sono tanti: per questo siamo partiti in anticipo. Per studiare ciò che c'è da fare e ascoltare le persone e confrontarci su un programma chiaro e snello, per farci trovare pronti da subito e, qualora i cittadini ci accordassero la fiducia che speriamo, iniziare a lavorare dal giorno dopo le elezioni». In passato nel capoluogo abruzzese non c'è mai stata troppa gloria per chi ha promosso una lista civica; "Lcv" sfida anche la cabala da questo punto di vista e quasi sicuramente, in caso di ballottaggio tra centrodestra e centrosinistra, non vi sarà alcun tipo di apparentamento. «La nostra lista civica si pone oltre gli schemi e le logiche di partito che, di fatto, da 30 mesi stanno bloccando una ricostruzione che i cittadini, invece, vogliono fortemente che inizi al più presto - spiega Vittorini. Con tutto quello che è successo è arrivato il momento di dire basta alle contrapposizioni tra guelfi e ghibellini». In città si fa un gran parlare di primarie e candidati in casa Pdl e Pd, il Terzo polo dovrà verificare se gli assetti attuali potranno essere confermati anche in campagna elettorale, i partiti della sinistra ancora non si organizzano; solo l'Idv ha proposto un candidato, che ancora non ha accettato ufficialmente. La città non aspetta, e non è esclusa la nascita di altre liste civiche.

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