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Scarpata di Diego alla politica

Diego Della Valle a Roma, durante la presentazione dei lavori di restauro del Colosseo

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«Politici, ora basta». Lo slogan non è originalissimo, soprattutto di questi tempi. Sono in molti, infatti, ad essere piuttosto stanchi dello spettacolo che va normalmente in scena nelle aule del Parlamento. Cosa vuoi che aggiunga un'intera pagina pubblicata sui principali quotidiani italiani? Aggiunge se a urlare quel «Politici, ora basta», è Diego Della Valle. Il patron di Tod's ha infatti deciso di utilizzare un avviso a pagamento per dire quel che pensa «dell'attuale classe politica». L'inizio è già una dichiarazione di guerra: «Lo spettacolo indecente ed irresponsabile che molti di voi stanno dando non è più tollerabile da gran parte degli Italiani e questo riguarda la buona parte degli Certo, per Della Valle si salva «una piccola parte» (e sarebbe bello sapere quale), ma la maggioranza è composta «da persone incompetenti e non preparate che non hanno nessuna percezione dei problemi del Paese, della gravità del momento e tantomeno una visione mondiale degli scenari futuri che ci aspettano». Insomma, il tono del messaggio è fin troppo chiaro. Così, tra politici che agiscono attenti «solo ai piccoli o grandi interessi personali o di partito» e tra Italiani che «non hanno più nessuna stima e nessuna fiducia in molti di Voi e non hanno più nessuna intenzione di farsi rappresentare da una classe politica che si è totalmente allontanata dalla realtà», Diego lancia il suo ultimatum. Ce n'è pure per quella parte del mondo economico «che non vive di mercato e concorrenza» e che «ha le sue gravi responsabilità della condizione in cui ci troviamo ora». Sarebbe bello chiedere al patron della Tod's come mai, invece di sentenziare, non si rimbocchi le maniche e si metta a lavorare, ma in realtà lui una ricetta la propone: «La gravità della situazione impone che le componenti della società civile più serie e responsabili, che hanno veramente a cuore le sorti del Paese (politici-mondo delle imprese-mondo del lavoro) si parlino tra loro e si adoperino e lavorino per affrontare con la competenza e la serietà necessaria questo difficile momento». Ai buoni che si impegneranno in questa direzione, Della Valle assicura i ringraziamenti di molti. E ai cattivi? «Saremo sicuramente in molti a volergli dire di vergognarsi». Giunti a questo punto non resta che chiedersi: come l'hanno presa i destinatari del messaggio? Non troppo bene. «Non è tempo di proclami, di critiche o proposte generiche - sentenzia il presidente di Fiat John Elkann -. Ci vuole il senso di responsabilità indicato dal presidente Napolitano». E anche la leader della Cgil Susanna Camusso appare tutt'altro che entusiasta: «Bisogna stare attenti a scagliare la prima pietra». Ben più piccate e velenose le reazioni della politica. La presidente del Pd Rosy Bindi non gradisce che Della Valle abbia gettato in un unico calderone, tra le righe della sua invettiva, tutti i partiti. E, mostrando le sue scarpe Tod's, scherza: «Mi rispetti almeno come consumatore». Poi, dal palco della convention dei suoi Democratici davvero, rincara la dose: «Si può chiedere a Della Valle se tra i pochi politici bravi è ancora convinto che ci sia Mastella, visto che è stato suo sostenitore...». Ancora più duro il commento del capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto che somma questa iniziativa allo «sdegnoso rifiuto» dei giovani industriali di ospitare politici alla loro convention: «C'è un disegno di spazzar via le attuali forze politiche, di centrodestra e centrosinistra, in nome non si sa bene cosa». E Ignazio La Russa attacca: «Fa inserzioni perché quando parla senza pagare non lo ascolta nessuno». Critico pure il leader dell'Idv Antonio Di Pietro. «Siamo stufi dei signori che applaudono il giorno dopo» sottolinea, facendo notare come né Della Valle, né Luca Cordero di Montezemolo, si siano fatti vedere ai banchetti dei referendari. E se il presidente della Ferrari resta in silenzio (ma le posizioni espresse dal «collega» sono le stesse della sua associazione Italiafutura), c'è anche chi invita a non sottovalutare le parole di Diego. Attento il leghista Roberto Maroni: le parole di Della Valle sono «almeno parzialmente condivisibili» e «siccome non fanno di tutta l'erba un fascio, sono da tenere in considerazione». Mentre Pier Ferdinando Casini applaude: «La buona politica e la buona imprenditoria vengono chiamati ad atti di corresponsabilità per il Paese, perché così si va a fondo».

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