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La tensione è esplosa

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Ilpresidente della Corte Claudio Petrillo Hallmann si era raccomandato di non lasciarsi andare a tifo da stadio: «Una ragazza è morta». Così non è stato. Dentro l'aula di giustizia il pianto liberatorio di Amanda Knox, le parole balbettate da Raffaele Sollecito, le grida dei parenti degli ormai ex imputati sono stati la colonna sonora che ha chiuso questo processo d'Appello. Fuori in corso Vannucci la folla si è scatenata mentre sul web i siti americani rilanciavano la «buona novella»: Amanda Knox è libera. Tutta l'America ha seguito con il fiato sospeso la lettura della sentenza della Corte di Perugia trasmessa in diretta da tutte le tv. Traducendo al volo le parole del giudice, la Cnn ha mandato una dopo l'altra le breaking news sul verdetto di assoluzione di Amanda e Raffaele. Quindi, con una certa sorpresa, i corrispondenti presenti a Perugia, hanno riferito le urla dalla folla, per strada, «Vergogna, vergogna». Un coro di urla si è alzato tra la numerosissima folla che ha atteso la sentenza per Amanda Knox e Raffaele Sollecito all'esterno del palazzo di giustizia. «Bastardi» e «venduti» hanno gridato dalla folla insieme a fischi e insulti vari rivolti ai giudici e agli avvocati degli imputati. Tutta la piazza antistante il tribunale è completamente gremita di gente che viene tenuta a distanza dall'ingresso di palazzo di giustizia tramite delle transenne. Uno degli amici di Raffaele Sollecito ha cominciato a piangere al telefono mentre riferiva all'altro capo del filo sull'assoluzione del giovane pugliese: questo mentre alcuni giovani del posto gli lanciavano insulti. «Lo sapevo che andava a finire così, ma è scandaloso», ha detto ai giornalisti una ragazza tra la folla. Nel mirino sono gli avvicati dei due ragazzi. Giulia Bongiorno, difensore di Raffaele Sollecito, ha dovuto essere protetta da un robusto servizio d'oridne per riuscire a rilasciare una dichiarazione ai giornalisti. E l'urlo «Vergogna. Vergogna» è stato il sottofondo di tante interviste. Qualcuno si è spinto più in là:«datela a noi Amanda». I principali network Usa lanciano la notizia sui loro siti. La Abc: «Il Verdetto: Amanda è assolta», il New York Times, «Amanda Knox liberata dalla Corte italiana», la Msnbc: «Rovesciata la condanna di omicidio». La Fox News ha sottolineato nella diretta da Perugia dell'inviata Amy Kellogg: «Ce lo si aspettava che venisse assolta. Ma va notato che è stata assolta per non aver commesso il fatto, non per insufficienza di prove». Amanda tornerà a casa, a Seattle, così come, commossa, aveva implorato la Corte nelle sue dichiarazioni spontanee ieri mattina. La giovane americana è diventata famosa suo malgrado. Il suo viso angelico, i suoi occhioni a volte sorridenti, altre gonfi di lacrime hanno conquistato molti. È lei è stata la vera protagonista di questo processo che ha quasi cancellato la vittima: Meredith Kercher uccisa quattro anni fa nel suo letto. Amanda ha creato due schieramenti: innocentisti e colpevolisti che ieri sera di sono affrontati manifestando la gioia gli uni, il disappunto gli altri. Amanda è libera. Raffaele anche. Resta l'amarezza di una giustizia che non ha saputo trovare tutta la verità. Chi ha ucciso Meredith?

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