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Il portavoce del ministro Gelmini si dimette

Mariastella Gelmini

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Alla fine il «tunnel» Cern-Gran Sasso ha colpito. Massimo Zennaro, portavoce del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, ha annunciato questa mattina le dimissioni dal suo incarico con una decisione che lui stesso ha definito «irrevocabile», senza però entrare nel merito delle motivazioni. Zennaro, tuttavia, continuerà a svolgere il suo ruolo di direttore generale per lo Studente, l'integrazione, la partecipazione e la comunicazione sempre del ministero dell'Istruzione, che ricopre dal 2009. Decisione criticata dal Pd, ma anche da alcuni esponenti di maggioranza. La scelta di rinunciare al ruolo di portavoce viene definita come «personale», ma arriva al termine di una settimana non facile per la comunicazione istituzione di Viale Trastevere, dopo le polemiche sull'ormai famoso tunnel «Cern-Gran Sasso», oggetto di critiche, anche feroci, verso il ministro, ospitate soprattutto sul web e nei blog. Una responsabilità, quella di Zennaro, che non sarebbe direttamente ascrivibile a lui, ma che evidentemente è di tipo oggettivo. Tutto nasce venerdì scorso, quando il mondo intero apprende che un esperimento del Cern ha fatto registrare per la prima volta il superamento della velocit… della luce da parte di un fascio di neutrini, «record» registrato dai laboratori che si trovano nelle profondità del Gran Sasso. Nel comunicato di congratulazioni del ministro Gelmini, era presente un riferimento, evidentemente errato, alla costruzione di un ipotetico tunnel Svizzera-Abruzzo e all'investimento milionario del Miur, in realtà finalizzato agli esperimenti. Più veloci della luce, anche in questo caso, le polemiche ospitate soprattutto su internet, dove apparivano anche improbabili cartine della penisola con il tracciato del percorso e falsi reportage giornalisti dal tunnel. «Una polemica assolutamente strumentale» e «ridicola», aveva replicato sabato il Miur, ma le polemiche contro il ministro Gelmini si erano moltiplicate e oggi è arrivata la decisione di Zennaro. Pronte le reazioni dell'opposizione e degli studenti. «Le dimissioni del portavoce del ministro Gelmini - ha detto Manuela Ghizzoni (Pd) sono un atto dovuto, appare però quantomeno stupefacente che Zennaro manterrà l'incarico di direttore generale che ricopre dal 2009 per designazione del ministro Gelmini. Già a suo tempo criticammo questa nomina per l'assenza del profilo culturale e professionale di Zennaro. Oggi la sua permanenza diviene oltrechè incomprensibile, insopportabile». «Una maggioranza senza ritegno - afferma Antonio Satta, segretario dell'Unione Popolare Cristiana (Upc) - possibile che Zennaro non sia degno di fare il portavoce della Gelmini e invece abbia le capacità per fare il direttore generale? Una situazione figlia dell'incoerenza di questo governo, che è tutto e il contrario di tutto. Per assurdo ora Zennaro avrà lo stesso stipendio del passato ma avrà un aggravio in meno - conclude Satta - Dove è l'etica del Pdl?». Secondo gli studenti del Rete Universitaria Nazionale (Run) «l'approvazione dell'emendamento del Pd l'8 per mille e le dimissioni di Massimo Zennaro, ex portavoce della Gelmini ed aspirante costruttore di tunnel, sono il segnale evidente che il Governo Berlusconi ed il suo progetto conservatore e neoliberista si stanno sgretolando». Da registrare una polemica anche nel centrodestra: «Sono irresponsabili - ha affermato il deputato Pdl Giorgio Stracquadanio - quegli esponenti politici della maggioranza, come il senatore Franco Asciutti (Pdl) e l'on. Paola Goisis (Lega), che per attaccare il ministro Gelmini mettono in discussione la scelta di confermare Massimo Zennaro come direttore generale del ministero. È evidente che questi attacchi, come quelli della sinistra sono strumentali e politici».

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