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Sfuriata di Alemanno sul corteo Fiat

Operai dello stabilimento Fiat di Termini Imerese in corteo a Roma

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Muro contro muro tra Campidoglio e Questura. Complice un clima di tensione dovuto alla crisi e dunque alla certezza di un autunno sempre più caldo per manifestazioni e cortei, ieri il sindaco Alemanno ha pensato di mettere subito i puntini sulle "i". Un sit-in della Fiom di Palermo nel giorno dell'incontro al Ministero di Sacconi per risolvere la vertenza dello stabilimento Fiat a Termini Imerese, si è trasformato in uno scontro istituzionale. I 700 manifestanti avrebbero dovuto rimanere in piazza Santissimi Apostoli dalle 8 alle 14 e nei pressi del ministero in via Molise dalle 14 alle 20. Fortuna (o sfortuna) ha voluto che il sindaco Alemanno si trovasse nei pressi di piazza Venezia, per recarsi in Campidoglio proprio nel momento in cui i lavoratori stavano «sfilando» verso Montecitorio. Una circostanza che deve aver mandato su tutte le furie il primo cittadino, impegnato da tre anni a riscrivere regole più severe per garantire certamente il diritto a manifestare ma anche il diritto dei romani di muoversi liberamente nella propria città. È andato un po' oltre però, chiedendo a questore e prefetto di sospendere immediatamente il corteo perché non autorizzato e che «ha già mandato in tilt il traffico della città. Si tratta di una manifestazione non autorizzata, un atto illegale e di inciviltà non tollerabile - riferiscono le agenzie stampa - c'era un'autorizzazione per una manifestazione stanziale a SS. Apostoli poi quei lavoratori e quei sindacalisti hanno deciso di violare l'autorizzazione comunale spostandosi in piazza Venezia. Non è pensabile che qualcuno manifesti creando tali disagi ai cittadini». Una dichiarazione resa pubblica che non è affatto piaciuta. Poco dopo un comunicato replica: «La manifestazione è autorizzata e prosegue». Il "trasferimento" dei manifestanti in piazza Montecitorio è avvenuto su rischiesta degli organizzatori e per motivi di ordine pubblico. In piazza Santissimi Apostoli infatti si stavano creando disagi enormi. Dopo circa un'ora, con lo spostamento della manifestazione in piazza Montecitorio la situazione intorno a piazza Venezia era tornata normale. L'interferenza del sindaco ha fatto a quel punto più notizia della protesta stessa. Sul piede di guerra i sindacati che hanno ricordato che «se Roma vuole i ministeri non può non avere le manifestazioni» e le opposizioni di centrosinistra che hanno sparato a zero sulla presunta intolleranza del sindaco sul diritto a manifestare. Anche la governatrice del Lazio Polverini ci mette del suo: «Di tutte le manifestazioni a Roma questa è la più giustificata. Sono persone che temono di perdere il lavoro e quindi vanno sostenute». Al di là del merito, la "sfuriata" di Alemanno ha messo sotto i riflettori un disagio enorme per i romani, cittadini di una Capitale che subisce tagli pesantissimi e che ricorda solo vagamente i trasferimenti che le spettano proprio a rimborso di tutto ciò.

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