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Fini: governo debole e con poca credibilità

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Gianfranco Fini

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Un governo confuso, debole soprattutto sulle questioni economiche, e per questo con poca credibilità a livello internazionale: è così che Gianfranco Fini descrive la condizione attuale dell'esecutivo, a margine di un convegno sull'immigrazione ad Agrigento. "La maggioranza che sostiene il governo risente ogni giorno di piu' delle posizioni leghiste con tutta una serie di conseguenze negative, soprattutto per il Meridione" - ha affermato il presidente della Camera - "Da più parti si è chiesto al presidente del Consiglio di fare un passo indietro, ma il realismo impone il fatto che non ne ha alcuna intenzione, e ha ragione finchè ha una maggioranza". Fini ha poi replicato all'attacco che ieri gli ha rivolto Berlusconi, secondo il quale furono Casini e lo stesso leader di Fli a ostacolare le riforme del governo negli scorsi anni. "Quando non si hanno argomenti si dicono amenità" ha affermato seccamente. EMERGENZA IMMIGRAZIONE "Non c'è dubbio che quanto accaduto in Libia e Tunisia ha fatto riprendere i flussi migratori. Bisogna rispettare in ogni momento il principio di umanità che prevede l'accoglienza per chi ha diritto, e quindi l'accompagnamento nel Paese di appartenenza per tutti gli altri", ha annunciato Fini. Su una ipotetica revisione della legge Bossi-Fini, poi, il presidente della Camera ha detto: "È da attuare più che da riscrivere. Poi certo, ha bisogno di qualche aggiornamento, di qualche aggiustamento. Però il principio della legge, non solo perché porta il mio nome, lo condivido nelle sue grandi linee. Hanno il diritto di restare in Italia coloro che rientrano in quelle categorie internazionali dei richiedenti asilo per ragioni umanitarie, ma chi entra clandestinamente - ha concluso Fini - deve essere riaccompagnato al Paese d'appartenenza". L'IMPORTANZA DELL'APPELLO DI BAGNASCO Il presidente della Camera ha poi commentato le parole del Cardinale Angelo Bagnasco, che nel pomeriggio aveva denunciato la veridicità e l'importanza della questione morale in Italia, che non rappresenterebbe un'invenzione mediatica. "Quello del presidente della Cei è un monito che spero venga tenuto nella dovuta considerazione, un appello alle coscienze", ha detto Fini. LA CRITICA A BRUNETTA "Brunetta ha perso una buona occasione per tacere, e il ministro dell'Interno ha detto che non se ne parla proprio". Così il leader di Fli  ha commentato le parole del ministro della Pubblica amministrazione sul certificato antimafia da lui ricompreso tra i certificati "inutili".

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