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Milanese, sì al voto segreto

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Il deputato Pdl Marco Milanese

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Non dovrà ripetersi domani per Marco Milanese quello che accadde con Alfonso Papa. I deputati si esprimeranno con voto elettronico sulla richiesta di arresto di del parlamentare del Pdl, ma dal presidente della Camera è arrivato un appello "al senso di responsabilità" di tutti affinché "sia garantita la segretezza". La conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha discusso oggi a lungo della questione, dopo che il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, ha chiesto che si votasse con le palline. L'obiettivo era impedire che, come successe il 20 luglio, i deputati potessero usare l'indice della mano sinistra per rendere palese la loro posizione. Fini non ha accolto la richiesta perché, ha ricordato, l'articolo 55 del regolamento della Camera stabilisce "che si possa votare con le palline solo in caso di malfunzionamento del dispositivo elettronico". Se dunque si facesse ricorso alle palline, ha chiarito il presidente della Camera, "si violerebbe il Regolamento". "E' diritto di ciascun deputato avere garantita la libertà e la segretezza del voto", ha sottolineato Fini, ma "nessun marchingegno può impedire ai deputati di rendere pubblico il proprio voto". Anzi, ha ricordato, "il Regolamento prevede una pubblica dichiarazione di voto anche in caso di scrutinio segreto". Detto questo, ha aggiunto, "faccio appello al senso di responsabilita' di ciascun deputato e rappresentante di gruppo per far si' che i comportamenti materiali siano tali da rendere efficaci le garanzie sulla segretezza del voto". Critico Cicchitto: "Avevamo chiesto che fosse realmente garantita la segretezza del voto con il ricorso alle palline", ha riferito, "dopo la stupefacente modifica di orientamento dei gruppi che avevano contestato lo scrutinio segreto su Papa. Vogliamo che sia assicurata la segretezza e non si ripeta una votazione teleguidata dalle indicazioni di Franceschini su come collocare il dito nel dispositivo". Tuttavia, "Fini ha avuto un orientamento diverso che non abbiamo condiviso", ha concluso Cicchitto. Per Franceschini è una polemica senza fondamento. "L'altra volta fu una scelta volontaria dei deputati del Pd per tutelarsi dopo che da giorni venivano sospettati di votare contro l'arresto", ha sottolineato. Comunque, ha aggiunto, "non darò nessuna indicazione né in Aula né al gruppo sulle modalità di voto, mentre è chiaro che voteremo per l'arresto".  

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