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Tonino e Pier, l'opposizione in lite continua

Combo con Vendola, Bersani, Di Pietro, Casini e Fini

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Chiedono le dimissioni di Berlusconi ma continuano a litigare sulle possibili alleanze. Dal Terzo Polo al Pd, dall'Italia dei Valori all'Udc ognuno ha un progetto in testa per andare al voto e costruire l'alternativa al Cavaliere. Ma sui «compagni di strada» da imbarcare nell'avventura le idee non sono affatto chiare. L'ultima lite è stata quella tra Antonio Di Pietro e Pier Ferdinando Casini. Tra i due non c'è mai stato grande feeling, troppo diverse le strade percorse per arrivare alla politica, troppo lontano il modo di pensare. Entrambi, però, sono corteggiati dal Pd che vorrebbe tenerli insieme in una coalizione che dovrebbe essere la più vasta possibile. Un po' sul modello del vecchio Ulivo di Romano Prodi finito in disgrazia e naufragato dopo nemmeno due anni di governo nel 2008. Ma tra i due la convivenza pare impossibile. Il primo a «sparare» stavolta è stato l'ex pm di Mani Pulite che venerdì alla festa dell'Idv in corso a Vasto, in un incontro con Pier Luigi Bersani e Nichi Vendola, ha dato della «escort» della politica a Casini. «Ieri l'Udc ha dato la sfiducia a Berlusconi – ha spiegato Di Pietro – e oggi ha firmato l'alleanza con il berluschino molisano, Iorio». Per il leader Idv , questo altro non è che «opportunismo politico. Loro vogliono andare con chi vince, abbiamo a che fare con un partito che dice "siccome riesco ad andare a letto anche con la bionda, lì vado con la bionda mentre altrove vado con la mora». Ma per Di Pietro non può funzionare così: «E no, vuoi dire con chi ti vuoi sposare? Devi scegliere. Non ho pregiudizi sulle alleanze ma se è così, se Casini non dice cosa vuole fare, allora io uso il mattarello per dire "allontana questa escort"». Parole che hanno provocato la reazione, altrettanto violenta, dell'Udc. «Che di Pietro si metta in cattedra per impartire lezioni morali è già di per sè singolare – si legge nel sito del partito – Che lo faccia dando della escort all'onorevole Casini solo perché ha il difetto di contrastare la sua demagogia e il suo populismo, è addirittura paradossale». «Qualcuno – si legge ancora – dovrebbe ricordare al leader dell'Italia dei Valori i tempi in cui da magistrato si affannava a restituire soldi nelle scatole da scarpe ai suoi imputati. Ma forse quelli erano solo prestiti...». Altrettanto velenosa la replica di Pier Ferdinando Casini, intervenuto ieri al meeting annuale della Confesercenti vicino a Perugia: «A Di Pietro non rispondo – ha spiegato – perché basta vedere la sua storia di magistrato. Io rispetto profondamente chi si è riunito a Vasto: Bersani, Vendola e Di Pietro. In termini politici hanno tutto il mio rispetto. La ricetta di un nuovo Ulivo, o di una nuova stagione come quella che si è vissuta con Prodi, è legittimo che vogliano perseguirla. È una prospettiva totalmente diversa dalla mia e che io non condivido. Io rispetto loro e loro rispettano me. Se pensano, vadano per quella strada ma credo che avranno grandi delusioni perché non credo che il Paese sia nostalgico di quella esperienza». Immediata anche la replica di Di Pietro: «La mia carriera da magistrato è stata una carriera al servizio della giustizia e della legge e ne ho pagato le conseguenze. Quando ho dovuto rendere conto alla giustizia mi sono dimesso prima da magistrato e poi da ministro, sono corso dal mio giudice e mi sono fatto giudicare perchè sapevo di essere innocente». Per il momento, dunque, se Bersani vuole allearsi con Sel e l'Italia dei Valori deve rinunciare all'Udc. Il segretario prova a provocare i centristi: «Non vengono? Pagheranno il prezzo». Ma è chiaro che proseguendo lungo questa strada scontenterà tutta la parte del Pd che viene dagli ex Popolari e che con Pier Ferdinando Casini si troverebbe benissimo. Mentre ha grossi problemi ad accettare un'alleanza con la sinistra. Per Di Pietro, però, l'accordo con il Pd e con Sel sembra ormai fatto: «Bersani ha preso un impegno di fronte al Paese e con lui Vendola e con loro due anche io e con noi i nostri partiti tutti – ha annunciato ieri pomeriggio a Vasto – È un impegno per costruire una coalizione basata sul programma e sull'individuazione di una leadership attraverso le primarie».

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