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Ricatti al premier, no a ispezione della Procura di Napoli

Il nuovo ministro della Giustizia, Francesco Nitto Palma

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Per il momento nessuna ispezione alla procura di Napoli: è questo l'orientamento del ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma. L'intervento era stato sollecitato con un'interpellanza dal Pdl in seguito alla fuga di notizie sul presunto colloquio telefonico intercettato tra il premier e Lavitola. Secondo quanto si apprende dall'Agi, il guardasigilli si limitera' a chiedere informazioni ai pm partenopei per capire se gli atti in questione siano già stati depositati o meno. Verranno dunque avviati dei semplici accertamenti preliminari sull'inchiesta, per verificare la presunta fuga di notizie che aveva spinto il capogruppo del Pdl in commissione Giustizia alla Camera, Enrico Costa e il deputato del Pdl, Manlio Contento, a rivolgere al guardasigilli Francesco Nitto Palma un'interpellanza per chiedere l'invio di ispettori alla Procura di Napoli. L'interpellanza era stata depositata oggi a Montecitorio, in seguito alla pubblicazione delle intercettazioni di conversazioni tra il Berlusconi e il direttore dell'"Avanti", Walter Lavitola,  oltre alle dichiarazioni di Marinella Brambilla, segretaria del presidente del Consiglio, e dell'avvocato Giorgio Perrone. Si tratta di "atti che sono nella sfera di custodia e nella disponibilità della Procura della Repubblica", per i quali esiste, dunque, un obbligo di riservatezza che, nelle parole dei deputati del Pdl, rappresenta "un dovere per un ufficio giudiziario". In più, nell'interpellanza si contesta il fatto che gli atti siano usciti "a spizzichi e bocconi", una circostanza che "fa pensare che sia per danneggiare la parte offesa".

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