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"Il governo dimostri di essere all'altezza"

Emma Marcegaglia

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«O il governo dimostra velocemente di essere in grado di fare una grande operazione in termini di quantità, ma anche di equità, oppure penso che dovrebbe trarne le conseguenze perché non possiamo restare in questa incertezza». Il Paese «è in pericolo». Emma Marcegaglia, presidente della Confindustria, sceglie la platea dei centristi dell'Udc riuniti a Chianciano per lanciare un nuovo allarme sul Paese in pericolo di credibilità, arretrato anche rispetto alla Spagna e dare quello che suona come un ultimatum al governo. E che trova in piena sintonia la platea e i vertici del partito di Casini, che punta sempre su un governo di responsabilità e non demorde nel chiedere ancora una volta un passo indietro al premier. Il presidente di Confindustria partecipa ad una tavola rotonda sul tema della crescita insieme a Corrado Passera, consigliere delegato di Intesa San Paolo, Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl e Savino Pezzotta, presidente della Costituente di centro e va giù dura criticando la manovra del governo. «Per il 60% è composta da nuove tasse. Passiamo a una pressione fiscale pari al 44,5%, cioè il massimo storico in Italia. Si tratta di una manovra depressiva».Inoltre «non contiene interventi strutturali: bisogna affrontare il nodo pensioni, fare le liberalizzazioni e le privatizzazioni». Oggi - dice - siamo meno credibili della Spagna come sta a dimostrare lo spread che da noi è ai livelli «pre-manovra» . Dunque «o i problemi li diciamo chiaramente - afferma Marcegaglia - e li mettiamo sul tavolo e cerchiamo di risolverli o facciamo finta che non ci siano ma facciamo un danno al Paese». Il presidente di Confindustria indica la strada: «Ognuno deve fare un passo indietro e tutti facciano sacrifici a partire da chi ha di più: bisogna mettere insieme un sistema per cui abbassiamo le tasse su chi tiene in piedi il paese cioè i lavoratori e le imprese e alzarle sul resto: Iva, patrimoni, rendite, su tutto quello che è necessario». Concorde Passera per il quale «è necessario puntare sulla crescita». Va bene il Pilota? «Se sapranno farlo, bene, sennò bisogna cambiare perché non possiamo rinunciare a un piano effettivo di crescita». Bonanni e Marcegaglia affrontano anche la questione dell'accordo del 28 giugno rispetto al quale il presidente di Confindutria rinnova il suo impegno e Bonanni usando toni concilianti: «Oggi la Camusso ha detto che mantiene l'accordo del 28 giugno, mi aspetto che dia conseguenza a quello che ha detto». Nel primo pomeriggio, il Governo per bocca del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi aveva giudicato «doverosa» la crescita. «Deve essere realizzata ma non certo utilizzando la spesa del disavanzo per i vincoli che abbiamo».

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