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«Giusto candidarsi. Ma ora i problemi sono altri»

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Parlaredi leadership è una cosa giusta, ma adesso il Pd ha altro a cui pensare». Giuseppe Fioroni è a Labro per un dibattito su un possibile partito che unisca tutti i cattolici («Visto che dalla Seconda repubblica in poi non si sono più neanche parlati, è già un bene che siano amici e pensino a come aiutare il bene comune, altro che partito», è il suo realistico commento appena giù dal palco) e non ha voglia di dare - anche lui - una spallata a Bersani. Onorevole Fioroni è d'accordo con Enrico Letta che è disposto a "candidare subito" l'ex Ad di Unicredit Alessandro Profumo? «Io sono contento se Profumo decide davvero di entrare in politica. Sono molto contento se Luca Cordero di Montezemolo entra in politica. Credo che entrambi siano in grado di dare un contributo importante al Paese». Però? «Però non mi sembra il momento di parlare dei singoli. Gli italiani ci chiedono di dare loro sicurezza. Vogliono risposte a problemi concreti. Abbiamo sfrattato i giovani dal futuro e chiediamo ai pensionati di rinunciare a parte dei loro soldi per sanare il bilancio pubblico. Sono queste le priorità della politica in questo momento» Eppure Matteo Renzi, il rottamatore, è tornato a chiedere le primarie entro il 2011... «Le primarie sono una cosa giusta. Il Pd farà le primarie. Solo non è adesso che dobbiamo pensarci, noi e Renzi. Le aspettative, le speranze e le fortune dei singoli in questo momento devono essere messe dopo agli interessi del Paese. Chi non è in grado di farlo, soprattutto adesso, non credo sarà un ottimo candidato alla leadership del Pd e alla guida del Paese». Parla di Renzi? «Io questo non l'ho detto. Renzi avrà le sue primarie. Io sono contento che lui voglia partecipare». Alfano dice invece che il Pdl non ha bisogno di primarie. Che il leader del 2013 sarà ancora Berlusconi... «Io apprezzo molto la coerenza e la gratitudine che Alfano dimostra nei confronti di Silvio Berlusconi. Lo reputo troppo intelligente, però, per poter solo pensare, al di là delle parole, che quello che ha detto possa davvero essere possibile». Na. Pie.

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