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Le Regioni contro la manovra: cambiarla o conflitto istituzionale

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Il presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni Vasco Errani

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Gli enti locali chiedono che la manovra vada "rivisitata" per evitare che pesi troppo sui servizi essenziali che devono comunque essere erogati sul territorio. Inoltre la trattativa tra il governo e i vari enti locali non deve più avvenire su tavoli separati, ma in un'unica formula che coinvolga insieme regioni, province e comuni. Conferenza delle Regioni, Anci e Upi condividono la necessità di rigore nei conti pubblici ed, in questo senso, hanno sempre contribuito, in spirito di leale collaborazione istituzionale, al risanamento delle finanze pubbliche anche più che proporzionalmente rispetto al peso che gli stessi enti hanno nella gestione delle risorse finanziarie", si legge nel comunicato congiunto diramato oggi da regioni, Anci e Upi, "Tale criticità risulta acuita dal carico complessivo delle ultime tre manovre raggiungendo un livello che, se non viene corretto, compromette l'erogazione di servizi fondamentali per i cittadini: dal trasporto pubblico locale all'assistenza sanitaria, dal welfare alle infrastrutture, solo per citare alcuni settori di maggiore impatto e sui quali le sinergie fra Regioni ed enti locali potranno cont inuare a fornire risposte adeguate solo se saranno azzerati i tagli dell'ultima manovra. Si tratta a questo punto di rivisitare quindi la manovra, partendo dai servizi che possono essere effettivamente erogati nei territori".  

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